L'ennesimo no giunto dal Comune di Gorizia alla richiesta di revoca della cittadinanza onoraria al dittatore Mussolini, ha scatenato un putiferio politico rilevante. Ma era da mettere in conto. Come è risaputo, dal punto di vista storico, Gorizia nel conferire la cittadinanza onoraria a Mussolini non fece nulla di più e nulla di meno rispetto a quello che fecero sostanzialmente tutti i comuni italiani nel ventennio. L'atto non fu spontaneo, ma un banale allineamento alle volontà del regime. La Stampa del 21 maggio 1924 denunciava, in diversi casi, l'esistenza di alcune circolari sia prefettizie che di funzionari fascisti, che invitavano i Comuni a riconoscere la cittadinanza onoraria a Mussolini per blindare l'inizio della nuova legislatura. Circolari che valevano come monito per i Comuni che non avevano seguito ancora l'esempio di Roma. Ed i Prefetti, nel loro atto "riservato" invitavano i consigli comunali, che si prodigavano a riconoscere la cittadinan
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Il progetto della candidatura al premio Nobel per la Pace alle realtà che sostengono l'operato di Franco Basaglia
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Il Nobel per la Pace è un premio importante, simbolicamente rilevante e nasce con lo scopo di tutelare gli ideali "nella difesa delle relazioni amichevoli tra i popoli". Un premio che nel corso degli anni non è andato solo a persone fisiche ma anche a realtà associative come Medici senza Frontiere, Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, la Croce Rossa, Amnesty International ed altre ancora. Franco Basaglia era veneto di nascita, si formerà a Padova, dove conoscerà anche la detenzione a causa della guerra, per giungere poi in Friuli Venezia Giulia e sarà tra Gorizia e Trieste che porrà le basi per quella che è stata effettivamente una vera e propria rivoluzione culturale, sociale di portata epocale enorme ed ancora oggi non pienamente colta se non sconosciuta ai più. In una società dove si tende a dare tutto per scontato. L'umanizzazione dei pazienti afflitti da problemi mentali, il dare dignità umana a persone trattate fino a quel momento come bestie, se non peggio, per arrivare alla storica legge 180 del 13 maggio 1978 che sancirà la chiusura dei manicomi ed una diversa regolamentazione dell'ancora dibattuto trattamento sanitario obbligatorio.
Cosa c'entra il premio Nobel per la Pace con lo spirito e la rivoluzione di Franco Basaglia?
Una intuizione importante del Presidente del comitato permanente Ondina Peteani, Gianni Peteani, ha colto bene quella via di mezzo che ha legato effettivamente due processi che hanno caratterizzato in modo nefasto la storia dell'umanità. I manicomi alla fine dei conti altro non erano che dei veri e propri centri di detenzione, dei lager, dei centri di tortura e come grazie soprattutto all'operato della guerra di liberazione si arriverà alla liberazione dei campi di concentramento e di sterminio. Lo stesso accadrà in quella che è stata una vera e propria lotta di liberazione di Basaglia che si ultimerà con la legge 180.
Lo scopo di questo progetto avrebbe quello di sostenere "la
candidatura della Conferenza Permanente Franco Basaglia, Fondazione
Basaglia e sigle correlate al Premio Nobel per la Pace". Peteani sottolinea che nel 1977 " il Nobel per la Pace è stato assegnato ad Amnesty International (UK) per la Campagna contro la tortura, l’Organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani e il cui scopo è quello di promuovere, in maniera indipendente e imparziali il rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani e quello di prevenirne specifiche violazioni. Profilo tangente ai dettami della 180. Il Nobel Prize consiste nel lascito testamentario di
Alfred Bernhard Nobel istituente Premi annuali a scienziati distintisi
in cinque discipline scientifiche: Fisica, Chimica, Medicina,
Letteratura, Economia e uno per la Pace. Nobel, inventore della
Dinamite scelse questo palliativo assolutorio come parziale risarcimento
morale all’incommensurabile devastazione moltiplicatasi nei conflitti
bellici che hanno flagellato l’Umanità e continuano a proliferare
all’insegna della sua propria invenzione. A noi il compito di
contribuire nel nome di un fantastico Uomo di Pace, Franco Basaglia e
del suo storico gruppo di collaboratori e assistenti, alla consacrazione
del primato della Libertà tramite la candidatura di Nobel Prize per
Pace, per un futuro migliore a ogni latitudine, vicino e lontano da
questo posto che primo vide abbattere cancelli, reti e barriere, come il
27 gennaio 1945 avvenne ad Auschwitz."
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
"Con il termine foiba, che deriva dal latino fovea, vengono chiamati gli inghiottitoi naturali tipici delle aree carsiche; tali abissi si prestano assai bene a far scomparire in maniera rapida oggetti di dimensioni anche notevoli nelle zone in cui la natura rocciosa del terreno rende problematico lo scavo. In tal senso nella Venezia Giulia (ex province di Trieste, Gorizia, Pola e Fiume) le f. vennero largamente utilizzate durante la Seconda guerra mondiale e nel dopoguerra, per liberarsi dei corpi di coloro che erano caduti a causa degli scontri tra nazifascisti e partigiani". Così la Treccani . Ma la foiba ha fatto parte in tempi non sospetti e con un certo cinismo o sarcasmo del testo di alcune canzoni, poesie proprie della "cultura" popolare. Pisino (in croato Pazin) in Croazia, nel 1925 vi era un testo di una canzone patriottica "italiana" nei cui versi così faceva: "fioii mii, chi che ofende Pisin, la pagherà:In fondo alla foiba finir el do
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