Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Il FVG è tra le regioni italiane dove vi è stato un maggior consumo di suolo



Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) è operativo dal 14 gennaio 2017, data dientrata in vigore della Legge 28 giugno 2016, n.132 “Istituzione del Sistema nazionale a rete per la
protezione dell'ambiente e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”. Ha pubblicato il rapporto per il 2018 nel quale emerge  "l’evoluzione del consumo di suolo all’interno di un più ampio quadro delle trasformazioni territoriali ai diversi livelli, attraverso indicatori utili a valutare le caratteristiche e le tendenze del consumo e fornisce valutazioni sull’impatto della crescita della copertura artificiale del suolo, con particolare attenzione alle funzioni naturali perdute o minacciate."
 
Il FVG è tra le regioni italiane maggiormente interessate da questa problematica. D'altronde l'eccessiva cementificazione è sotto gli occhi di tutti. 
 
Nel 2017, in 15 regioni viene superato il 5% di consumo di suolo, con il valore percentuale più elevato in Lombardia (che con il 12,99% arriva a sfiorare il 13%) e in Veneto (12,35%) e in Campania (10,36%). Seguono Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Puglia e Liguria, con valori compresi tra l’8 e il 10%. La Valle d’Aosta è l’unica regione rimasta sotto la soglia del 3%. Le Regioni Friuli-Venezia Giulia e Marche hanno registrato un aumento del consumo di suolo tra il 2016 e il 2017 rispettivamente dell’1,1% e dello 0,7% in aree a pericolosità media. A livello nazionale, nello stesso periodo, 789 ettari sono stati artificializzati in aree a pericolosità media. Problemi vengono segnalati anche lungo le coste.
 
 
Per quanto riguarda le opere segnalate si parla dei Cantieri per la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A4 Torino-Trieste. Nel territorio friulano l’infrastruttura occupa 114 ettari, 15 dei quali solo nel comune di Porpetto. I lavori hanno riguardato nel periodo 2016-2018 anche i Comuni di Castions di Strada, Muzzana del Turgnano, Pocenia, Palazzolo dello Stella, Rivignano Teor e Ronchis. Parte delle aree di cantiere, un tempo a destinazione agricola sono destinate nel prossimo futuro a essere occupate dalla nuova corsia autostradale, con un consumo di suolo permanente, mentre in altri casi viene approntato solo il cantiere (per lo stoccaggio di materiali e mezzi di cantieri o per la realizzazione dei campi base) destinato nel tempo ad essere ripristinato. Nuovo polo logistico, con relativi parcheggi, realizzato a Pordenone (9 ettari). Nella città friulana (51.000 abitanti su una superficie di 38,2 km2) tra il 2016 e il 2017 si sono registrati 14 ettari di suolo consumato. Oltre a questa realizzazione, quasi 50.000 m2 sono stati impiegati per il potenziamento
dell’offerta residenziale monofamiliare integrata dai servizi pertinenziali. Realizzazione del polo intermodale di Ronchi dei Legionari (GO) che ha comportato il consumo di suolo agricolo per circa 8 ettari, e ampliamento di un centro commerciale nel comune di Martignacco (UD). Realizzazione di un parco fotovoltaico in corso nel comune di Monfalcone (GO), a sinistra, e un’attività estrattiva che verso ovest è stata ampliata a discapito di aree prative mentre verso est è stata in parte progressivamente ripristinata. 

Marco Barone


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