Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

La lotta per la verità per Giulio Regeni continua, mentre in Egitto si continuano a reprimere le libertà



Oggi sono 28 mesi dal sequestro che porterà all'assassinio di Giulio. Una enormità. Ma la lotta per questa battaglia fondamentale non si arresta. Mentre in Egitto, invece, gli arresti continuano. Contro giornalisti, blogger, persone influenti o che collaborano per arrivare alla verità per Giulio. E' in corso la staffetta, lo sciopero della fame, per chiedere la liberazione di Amal Fathy.

Continuano a dedicarsi a Giulio spazi ed aule, mentre in altri casi qualche striscione o bandiera non è più visibile. In altri casi ti domandi per quanto tempo verrà ancora esposto, in altri ancora quando verrà, invece, esposto, lo striscione giallo, diventato simbolo e colore di questa nuova resistenza per i diritti umani. Perchè se non si ha rispetto per i diritti umani, per la persona, non si può pretendere di maturare alcun sentimento di rispetto nella nostra società.
28 mesi sono una enormità. 28 mesi di pressioni verso un regime che di democratico non ha neanche la brutta copia della sua immagine, sono stati significativi e per nulla scontati. Vi è chi ha ceduto ai compromessi, mettendo al primo posto gli affari di stato, tradotto in modo comprensibile il business delle aziende italiane che fanno profitti con l'Egitto, e ve ne sono tante anche del Friuli Venezia Giulia. Un Paese, quello italiano, che di ingiustizie ne ha subite tantissime, sembra essere stato fondata la nostra Repubblica sotto il segno dell'ingiustizia, dell'inganno, della menzogna, del compromesso non accettabile. Dal caso Moro alla strategia della tensione, alle stragi, alle vittime di mafie, depistaggi, calunnie, sono state una costante nella storia di questo Paese che attende mille verità. Riuscire ad ottenere quella per Giulio significa aver posto un fondamentale gesto per aprire quel vaso di Pandora del nostro mondo, demolendo ogni inganno e società dell'apparenza. Vaso che contiene mali, ingiustizie che affliggono democrazie e libertà e diritti umani anche per il nostro Paese soggetto ad una memoria storica così breve da divenire oscena. Ed è anche per questo che 28 mesi di lotta continua, giorno dopo giorno, sono un qualcosa di potente ed incredibile, nonostante tutto, per lo stato in cui anche l'Italia è ridotta.

Marco Barone 

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