La Croazia e quei capricci nazionalistici fuori da ogni tempo sul bilinguismo

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  La Croazia è una nazione splendida, ricca di contraddizioni, fortemente cattolica, orgogliosa dei propri colori, della propria bandiera, che primeggia dal turismo, allo sport, pur essendo un Paese grande quanto una regione italiana, eppure, ci sono delle cose che continuano a far storcere il naso. Come il bilinguismo. Se in città come Fiume, Rijeka, che è impossibile veder chiamate Fiume con un cartello bilingue, come accade d'altronde similmente a Trieste, dove Trst, lo si può leggere solo fuori dalla città, dei tentativi azzardati  vi sono, come alcune targhe poste per ricordare i nomi storici delle vie, bisogna constatare però che è molto complicato riuscire a trovare dei cartelli, delle indicazioni, in italiano. Eppure la minoranza italiana esiste, ha delle proprie comunità, che faticano ad ottenere delle concessioni, dei diritti. Balza all'occhio ad esempio una segnalazione che giunge dalla splendida Lussino. E non è l'unico caso che accade in Croazia. Dove un cartel...

FVG: Le 18 UTI verranno abrogate e ritorneranno le vecchie Province o ne nasceranno di nuove?



Una delle riforme più disastrose e contestate nella storia del FVG è stata quella che ha portato il territorio all'ennesima frammentazione, con la scomparsa delle province, inutili per diversi aspetti a causa delle funzioni limitate, e la creazione dell'antidemocratico sistema delle 18 UTI.

Non sono mai state comprese dai cittadini, i quali hanno dovuto fare i conti con la soppressione delle Province, la cui mancanza a dire il vero non è stata percepita dai più. Ora in FVG i primi sostenitori dell'abrogazione dell'aberrante sistema delle UTI hanno conquistato il potere in Regione, governano le ex città capoluogo di provincia ed il 70% dei capoluoghi delle UTI.

Le UTI verranno smantellate? Probabile. E non sarà necessario alcun referendum, come paventato e minacciato in passato. Ritorneranno le vecchie Province? Difficile a dirsi, così come non è da escludere che se ne possano formare di altre, ad esempio come la provincia della Bisiacaria, o della Carnia, ma con poteri più estesi rispetto a quelle pregresse, altrimenti non avrebbero alcun senso se non quello di accomodare qualche solito noto o non noto per una poltroncina. 
Da non dimenticare che in FVG per la prima volta nella sua storia si è scesi sotto la soglia accettabile del 50% dei votanti. Fatto epocale senza precedenti forse per quel tipo di elezione politica regionale.

Marco Barone 

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