La salvaguardia del verde sia la principale opera pubblica

Per ogni albero tagliato, uno nuovo deve essere piantato! Questo è il principio che fin dall'800 ispira la politica del rimboschimento in Svezia e ben due terzi del Paese sono coperti da foreste. Il FVG è una regione meravigliosa, però in sofferenza anche a causa delle problematiche dovute ad un clima sempre più caldo. Cambiamenti climatici o meno una certezza c’è, i nostri Comuni devono dare la priorità alla cura del verde. Sia questa la principale opera pubblica da sostenere. Mettere da parte altre opere, che al momento sono da considerarsi come secondarie e investire nel verde. A partire da Ronchi che da decenni se la passa male e dove sembra più di attraversare un cimitero di tronchi che un parco urbano in evidente sofferenza. Ronchi ha le potenzialità per divenire un giardino pubblico in stile inglese, ma ad oggi siamo solo nel mondo dei sogni. Servono interventi propositivi e non polemiche o strumentali. Ciò che è stato è stato, serve una visione e una volontà che sia final...

Da Cosimo Cristina a Daphne Caruana Galizia a Jan Kuciak. Il giornalismo silenziato dalle mafie

24 anni, una vita spezzata nel meglio della gioventù. Cosimo Cristina sarà il primo giornalista ad essere ucciso dalla mafia in Sicilia, il suo corpo venne fatto ritrovare il 5 maggio lungo la strada ferrata della linea Palermo-Messina. Come lui saranno decine i giornalisti massacrati dalle mafie, dai nomi più noti ad altri meno noti. Una elencazione che dovrebbe mettere i brividi. In Italia ad oggi non si ammazzano più i giornalisti per "mafie" ma le intimidazioni e le minacce per "mafie" e con metodi tipici mafiosi sono migliaia e si colpiscono uomini e donne, si scagliano contro chi esercita nel bene o nel male questa professione o chi attraverso il potente internet con i blog e siti vari cerca di adoperarsi per garantire quella libertà di essere informati, di  essere formati e formare coscienze critiche, malvista dalle mafie.
Non siamo riusciti a debellare le mafie in Italia, Camorra, Mafia, 'Ndrangheta per citare le più note. Hanno esteso le loro ramificazioni ovunque, anche in territorio che si reputavano in modo illusorio immuni, come nel Confine Orientale d'Italia, ed ovviamente arrivati alle porte d'Italia ci hanno messo un niente a fare il salto oltre verso quel mondo dove tutto è possibile. Abbiamo esportato le mafie. Mafie che uccidono come accaduto in Slovacchia contro un giovane di soli 27 anni Jan Kuciak, ed hanno ucciso anche la sua compagna, altra vita innocente spezzata, Velka Macva, o si ricorre a metodi mafiosi per silenziare la voce ostile e contraria al potere come quella di Daphne Anne Vella, coniugata Caruana Galizia uccisa a malta il 16 ottobre 2017, fatta saltare in aria e che verrà ricordata attraverso un premio importante a Ronchi durante il festival del giornalismo organizzato da Leali delle Notizie. 
Purtroppo come è stato fatto giustamente osservare a partire da Roberto Saviano, ci si accorge delle mafie solo quando queste sparano, ammazzano, compiono atti eclatanti come quello di Duisburg, mentre cercano giorno dopo giorno di silenziare tutto ciò che può compromettere il loro sporco trono di potere, un silenzio che non fa notizia, salvo quando questo silenzio viene rotto in modo brutale da una bomba che esplode, colpi di pistola che esplodono ed uccidono la libertà di tutti noi innanzi al mondo. Guai a tornare nella ordinarietà dopo il silenzio infranto dalla violenza delle mafie. Sarebbe un crimine non inferiore al crimine compiuto da chi vuole silenziare la libertà d'informazione con la violenza "mafiosa".

Marco Barone

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