Il sentimento antislavo di D'Annunzio è un dato di fatto indiscutibile

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D'Annunzio come è noto ha più volte espresso pensieri dai connotati profondamente nazionalistici e con sentimento antislavo. Testi nei quali si rivolgeva anche ai popoli "slavi" verso territori oggi appartenenti alla Slovenia. Ad esempio  In Italia e vita , il 24 ottobre del 1919, scriveva: A settentrione di Fiume, essi debbono includere Idria, affinché la torbida Balcania non prema le spalle di Gorizia e di Tolmino. Il distretto di Idria, per secoli di tradizione storica e per evidenza di figurazione terrestre, appartiene al corpo d’Italia. Sta su la linea del displuvio. Per il valico di Circhina e per il valico del Pero s’apre verso il Regno. Non ha in sé una fronte salda, ma forma un baluardo ben proteso dell’alpe di Tarnova. Se Idria è nelle nostre mani, Gorizia rimane protetta. Se ci è tolta, Gorizia rimane esposta al cannone jugoslavo. (...) Come Idria, Postumia spetta a noi. Se non la tenessimo, il flutto della gente balcanica, il flutto della barbarie schia...

Richiedenti Asilo: la sconcertante posizione del Comune di Fogliano "case private vietate ai migranti"


Questo è un territorio che ha conosciuto le peggiori cose a livello storico, ma anche importanti momenti di solidarietà, ciò è confermato dai gemellaggi che alcuni Comuni, vedi quello di Ronchi con Wagna, rinnovano periodicamente a memoria della prima profuganza che hanno conosciuto i nostri cittadini a causa della  "grande" guerra, poi una seconda ondata si è registrata,quando questo territorio è stato occupato dall'Italia, nella prima guerra mondiale, verso il sud. Profuganza per guerra, ma anche tante sono state le migrazioni economiche, verso località lontane come l'Argentina, l'Australia, o più vicine come la Germania, per citarne alcune. Un territorio che è sempre stato "multietnico" che ha accolto manovalanza proveniente da varie regioni e località, a partire dal Sud Italia, che ha comportato anche un mero arricchimento culturale per questo territorio. Il comune di Ronchi sino ad oggi, nonostante la sua storia, non aveva aperto le porte ai richiedenti asilo, nonostante le difficoltà espresse da una provincia in fase di implosione, perchè, si è detto non vi era disponibilità. Si è mossa una realtà privata, anche se per poche persone, la Chiesa, avendone la possibilità e nonostante qualche meschino mugugno ciò ha avuto apprezzamento da parte di Ronchi, proprio per la sua storia, perchè qui la solidarietà è di casa. Ma nel confinante Comune, quale quello di Fogliano, la cui parrocchia appartiene a quella ronchese, si è dato subito lo stop ad una iniziativa similare, perchè sarebbe stato approvato un regolamento comunale che in sostanza vieterebbe una situazione similare a quella di Ronchi. Eppure nello Statuto del Comune di Fogliano si legge che il detto Comune  "promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico ispirandosi ai principi della Costituzione" ed ancora che "l’attività amministrativa del Comune di Fogliano Redipuglia è improntata ai principi di democrazia, di partecipazione, di solidarietà (...)". Quale rispetto dei principi Costituzionali? Quale solidarietà? Stante quell'atto regolamentare? Non è dato sapere. Quello che è dato sapere è che tale situazione la si può considerare solamente indecente ed in contrasto con i principi della nostra Costituzione, perchè l'articolo 3 della Costituzione, ad esempio, si applica anche ai migranti, ai richiedenti asilo, cosa che a Fogliano così come in altre località farebbero bene a ricordare.

Marco Barone

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