Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

E' necessario lanciare la questione Isontina

Tex Giulia Gorizia, Eaton Monfalcone, Detroit Ronchi, Cartiera Duino, giusto per citare i casi più eclatanti e noti nella zona dell'Isontino e confinante con lo stesso. Una crisi che inizia lì dove ha origine la provincia geografica di Gorizia, dove una volta sorgeva il confine con il Territorio Libero di Trieste e finiva l'Italia. La realtà delle cose ci dice che l'Italia è ancora dentro il tunnel della crisi ed il FVG anche, ma la propaganda, attraverso statistiche decontestualizzate ci racconta una realtà diversa, ottimistica, positiva. In Italia il tasso di disoccupazione è del 10% circa, il numero degli inattivi è del 32%, cifre pazzesche per un Paese che dice di essere una potenza economica mondiale. In verità l'Italia ne è uscita con le ossa rotte dalla crisi ed invece di affrontare la questione lavoro a dovere si sono regalati soldi pubblici a palate al capitale privato, distrutto i diritti dei lavoratori a partire dal pacchetto Treu, passando dalla tremenda Legge Biagi/Maroni per chiudere il cerchio diabolico con il diabolico JobsAct. Senza lavoro non c'è dignità, non c'è libertà, ma il lavoro deve essere anche con i diritti non elemosinato. Come in Italia esiste la questione meridionale, nello stesso modo va affrontata la questione dell'Isontino, qui vi è una crisi profonda e strutturale che ha avuto origine da quando è finito l'assistenzialismo italiano. Il fatto che multinazionali come l'Eaton si permettano di essere arroganti come lo sono state qui è perchè il territorio è politicamente debole, fragile, inconsistente ed in Italia si è spianata l'autostrada, con gli interventi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi decenni, a questi modi di fare, dopo aver beneficiato magari anche di contributi pubblici. L'Isontino continua ad essere maglia nera del FVG. Un tasso di disoccupazione vicino al 10% e quello femminile quasi dell'13%. Dati sconcertanti per una piccola "provincia" ed area territoriale come questa. La questione va affrontata nel suo insieme e non in modo frammentato, l'idea come lanciata da potere al popolo di una vertenza sociale Isontina è l'unica da perseguire per uscire da questo incubo.
Marco Barone


 

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