Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Il tempo delle favole è finito. Isontino, una questione sociale che prima o poi esploderà



Si possono raccontare tante belle storie, si possono presentare tanti numeri e dati tirati fuori dal classico cilindro magico. Una volta uscivano conigli, ora escono numeri che presentano una regione come il FVG sotto il segno del più, un Paese, di nome Italia, sotto il segno del più.

Cazzate. Perchè la realtà la conoscono bene i cittadini che la vivono ogni giorno, con le loro giuste analisi e preoccupazioni. Il FVG, da alcuni considerata come terra sacra per l'Italia, conquistato in parte a prezzi enormi, spropositati e rischiato di perdere dopo l'inevitabile batosta di Caporetto, ha visto mandare al macello centinaia di migliaia di persone per poi l'Italia dimenticarsi di questo territorio e lasciarlo al suo destino. 
Un territorio dopato dall'assistenzialismo che ha chiuso i rapporti con quello che un tempo era il suo entroterra di riferimento "naturale", un territorio che avrebbe dovuto essere ponte verso Est, ma ha guardato sempre verso Ovest per diventare il centro di sperimentazione del peggior capitalismo, di cui oggi si vedono gli effetti devastanti con la principale azienda statale, che ha un controllo sul territorio enorme. 
Sempre meno i diretti, sempre di più gli esternalizzati dai meridionali ai bengalesi, ai croati, ai serbi, ai rumeni, per arrivare forse un giorno non lontano a quello che per molti è praticamente una tanto banale quanto catastrofica ovvietà, la chiusura per delocalizzazione, perchè queste sono le regole del mercato. Perchè questa è la logica del mercato globale, spremere un territorio fino all'ultima goccia ed una volta spremuto lascerà i suoi rottami che dovranno sorbirsi i cittadini del territorio andato in miseria. 
Questo sistema è stato determinato da politiche sociali ed economiche italiane accomodanti. L'isontino è in crisi, il caso Eaton è l'ultimo ma rischia di non essere l'ultimo. Vi è un problema strutturale enorme, profondo, sistemico, che rischia di determinare un qualcosa di inimmaginabile. O lo si capisce e ci si prepara ad affrontarlo a dovere, oppure si verrà travolti come un fiume violento in piena e sarà la logica del si salvi chi può a dominare, deleteria per tutti.

Marco Barone

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