Chiamare ancora oggi Ronchi "dei Legionari" sarebbe come chiamare Latina, Littoria

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Come è risaputo dal 1925, la città di Ronchi di Monfalcone, ha visto mutare il proprio nome in Ronchi dei Legionari, per la precisione il 2 novembre del 1925 con il Regio Decreto firmato da Rocco pubblicato nella G.U n° 283 del 5 dicembre 1925. Quest'anno pertanto ricorrono ben cent'anni da questa ricorrenza dovuta all'omaggio voluto dal fascismo per celebrare la presa di Fiume da parte di D'Annunzio che partì casualmente da Ronchi dopo aver dormito per qualche ora in una dimora nella vecchia via di Trieste. E come è ben risaputo nessun cittadino di Ronchi partecipò a quell’atto eversivo che ha subito la città di Fiume per 500 giorni con tutte le conseguenze che ne derivarono per i fiumani che nel 1924 scivolarono anche grazie a quel fatto storico e politico sotto il fascismo. Continuare a chiamare Ronchi "dei Legionari" come se appartenesse a chi mai ha appartenuto nel corso della sua storia, minandosi pertanto ogni identità storica del territorio, sarebbe co...

Mettiamo un benedetto sistema "Tutor" sulla strada Costiera di Trieste

“Avevo una città bella tra i monti rocciosi e il mare luminoso. Mia perché vi nacqui, più che d’altri mia che la scoprivo fanciullo, ed adulto per sempre a Italia la sposai col canto”. Questa è la poesia di Saba che si può leggere in una piccola piazzola, collocata vicino alla galleria di Dante o Mussolini, questione di prospettiva, dove vi è ancora una fontanella che ha impresso il vecchio malefico fascio.

La strada Costiera di Trieste, una delle più suggestive d'Italia, è stata aperta alla viabilità tra il 1928 e 1929. I limiti di velocità sono mediamente di 80 km/h. Ma una delle cose che più ti rimarrà impressa è il numero di lapidi collocate lungo tutto il tragitto che inizia praticamente dall'area di Portopiccolo fino al cippo che ricorda i Km che dividono Trieste con Berlino, lì si riportano 1180 km, anche se in linea d’ aria è 765.3 km e 1.082 km in automobile.


Ero già intervenuto nel 2012 con una proposta che ora non posso che, appunto, riproporre. Ciò perchè su quella strada continuano a verificarsi incidenti tremendi, anche mortali. Si corre come matti. Non capita una sola volta, e ripeto una sola volta, di assistere a manovre azzardate da parte di motociclisti o automobilisti. Si va da chi guida con estrema lentezza a chi guida con estrema frenesia. La via di mezzo pare non essere contemplata. Di incidenti ne son accaduti di tutti i tipi su quel tratto, anche se il più tragico in assoluto è quello accaduto in quel maledetto luglio del 1977, 15 morti e 35 feriti, un bus precipitava nel pastino sottostante, un vigneto posto a una dozzina di metri più in basso del piano stradale.

Vogliamo o non vogliamo mettere una sorta di "Tutor" adeguato a quel tragitto stradale? Io non vedo altre soluzioni. Poi è anche vero che i mezzi di trasporto di oggi son sempre più potenti, sempre più veloci e le strade non si adeguano alla tecnologia ed i limiti di velocità rimangono spesso ai tempi di Barabba però...

Marco Barone

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