Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

L'alba del tramonto in Bisiacaria


L'alba ed il tramonto sono due opposti, che si corteggiano o si respingono, ma che hanno in comune la bellezza straordinaria della luce, un variabile tra rosso, arancio, giallo, difficile da descrivere, si banalizza con la scrittura, non riesce a rendere con la foto e neanche con la pittura.  Non puoi fare altro che rimanere fermo ed osservare. Osservare quella luce scivolare via lontano verso l'alba o verso il tramonto.
L'alba del tramonto in Bisiacaria altro non è che l'inizio della fine di una giornata qualunque d'inverno, camminando per le vie secondarie di un piccolo paese di provincia, Ronchi, facendo quello che ora non si fa più, perchè distratti od attratti ogni attimo del nostro vivere dalla luce artificiale del telefonino e sue varianti. Ma basta un secondo per alzare la testa, e sollevare quell'emozione che ti rende ancora umano verso l'infinito ed oltre ogni orizzonte, dove ti alieni, dove non sei più nessuno, dove sei un niente, un puntino invisibile assorbito da quella densità di colori che sembra essere propria di un quadro. Sei dentro un quadro, niente di nuovo. Cose già dette e scritte. Ma è così. Un così che condividi con chi ti è accanto o con quelle persone che fermano la loro ordinarietà, scendendo dalla macchina, uscendo dal negozio, interrompendo la telefonata, semplicemente per perdersi nel cielo sempre più rosso, più blu, più arancio, più giallo, più tutto.

Marco Barone

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