C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Se nel calcio ci fosse la stessa genuinità che c'è per el curling con le tòmiche


Cinque edizioni, e per la prima volta ci sarà una pista solo per il curling in salsa bisiaca dove potranno giocare anche dei bambini. Saranno 36 le squadre che si affronteranno a colpi di pentole a pressione sul ghiaccio di Ronchi, ed ogni squadra oltre ad aver un nome altamente originale, se ne perde il conto, avrà anche dei costumi propri. Squadre miste,  o di soli maschi o di sole femmine, in uno sport che si ispira al curling che in Italia è diventato noto, per poi sparire dalle attenzioni dei media, con le Olimpiadi invernali del 2006, ma che a Ronchi è sopravvissuto in una forma a dir poco incredibile e singolare.

L'uso delle stones comporta costi rilevanti, e si è fatto presto a pensare ad una variante originale, le pentole e dunque detto fatto ecco "el curling con le tòmiche" Cinque anni di successi, anche di invidie, grazie all'operato dell’associazione di giovani commercianti chiamata “Ronchi Live” oramai è impensabile un periodo natalizio senza il curling bisiac i cui preparativi durano praticamente tutto l'anno. 
Ed è l'unico caso in Italia, tanto che in passato ha attirato l'attenzione della Gazzetta dello sport, ed è venuto anche il mitico Pizzul a commentare con la sua storica ed unica voce una partita di curling.

Attività genuina, originale, con tanto entusiasmo, entusiasmo e genuinità che sembrano essere le caratteristiche mancanti al calcio di oggi nei massimi livelli. E parlo del calcio perchè è lo sport principale degli italiani ed una domenica senza calcio è una non domenica per tanti di noi che si appresteranno a vivere un periodo di incredulità, ancora non compresa, grazie alla sventura dell'Italia buttata fuori da Russia 2018 dopo 60anni. Roba da non credere ed ancora non compresa pienamente dagli italiani.


Basta a volte veramente poco per rimettere le cose al loro giusto posto, basta fare un salto a Ronchi, che dove vi è l'unico scalo aeroportuale del FVG ed assistere ad una partita di curling, il cui torneo inizia il 27 novembre, per trarre magari qualche ispirazione che possa aiutare quel malato perenne che è il nostro calcio, curato solo con sterili e banali palliativi.

Marco Barone

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