Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Ritorna il tifo violento?


Qualcosa è in movimento. Qualcosa di inquietante, dopo un periodo di apparente normalità, di tranquillità, in quella tregua o non tregua scritta o non scritta che fosse dopo la questione della tessera del tifoso e DASPO vari, mai comunque tanto severi quanto effettivamente dovrebbero. Vanno banditi a vita dagli stadi i soggetti che delinquono nello stadio, che usano la vetrina calcio per mostrare i lati peggiori della bestialità umana.
Il DASPO è una misura di prevenzione atipica ed è caratterizzata dall’applicabilità a categorie di persone che versino in situazioni sintomatiche della loro pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica con riferimento ai luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive, ovvero a quelli, specificatamente indicati, interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle competizioni stesse.

Il provvedimento può essere disposto anche per le manifestazioni sportive che si svolgono all’estero: può essere altresì comminato dalle competenti Autorità degli altri Stati membri dell’Unione Europea per le manifestazioni sportive che si svolgono in Italia.

Il DASPO può essere comminato anche nei confronti di soggetti minori di anni 18, che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età (in tal caso, il divieto è notificato a coloro che esercitano la patria potestà). SI può arrivare fino ad otto anni. Ma otto anni, qualora applicati realmente nel Paese dell'Azzecca garbugli sono un niente. Perchè tanto ritorneranno. Esiliati a vita dallo stadio, questa è l'unica lezione che possono capire i delinquenti del calcio.

Dopo i vergognosi fatti di Anna Frank, passando dai soliti e sempre tollerati e mai realmente repressi cori fascisti, razzisti, con la loro simbologia, ed Anna Frank tifa Roma o Lazio è la conseguenza anche di questa tolleranza, per non parlare delle ancor più indecenti contestazioni maturate nel momento del minuto di riflessione, come accaduto in qualche stadio importante, ora si registrano episodi di violenza che dovrebbero accendere un faro di attenzione.

Passando dalla violenza scritta negli striscioni di alcuni tifosi della Reggina che auguravano ai catanesi di essere sepolti dalla lava, alla violenza fisica accaduta a Roma e Napoli contro tifosi inglesi assaliti in modo brutale da squadracce organizzate a quanto pare. Da agguati ad aggressioni a freddo. Segnali da non sottovalutare. Qualcosa sta succedendo. Se dovesse ritornare il tifo violento sarebbe il completamento dell'apocalisse del nostro calcio. Ma alla fine il tutto sarebbe perfettamente in linea con quello che accade nella nostra società.
Marco Barone


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