Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

Gorizia è uno dei Comuni italiani con il più alto tasso di immigratorietà, ma gli italiani continuano ad andar via dall'Italia

Dopo Crotone e Prato insieme a Ragusa, Gorizia, risulta essere uno dei Comuni italiani con il più alto tasso di immigratorietà. E probabilmente questi dati non si riferiscono alla questione dei richiedenti asilo. Gorizia è una cittadina che è scesa da poco sotto i 35 mila abitanti, capoluogo di una provincia (ancora per poco) in profonda sofferenza e con poco più del 10 % di disoccupazione, cifra enorme per questo territorio. Il Friuli Venezia Giulia è, in tema di immigrazione, per l'ISTAT, una delle regioni più attrattive, mentre Trieste è una delle città dove l'emigrazione è elevata. Ma in via generale negli ultimi cinque anni , tuttavia, le immigrazioni si sono ridotte del 27 %, passando da 386 mila nel 2011 a 280 mila nel 2015. Le emigrazioni invece, sono aumentate in modo significativo, passando da 82 mila a 147 mila. Il saldo migratorio netto con l’estero, pari a 133 mila unità nel 2015 registra il valore più basso dal 2000 e non è più in grado di compensare il saldo naturale largamente negativo (- 162 mila). Dati significativi, ma passati in secondo piano, se non ignorati del tutto, a causa delle vicende del post referendum del 4 dicembre 2016.

Marco Barone

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