Chiamare ancora oggi Ronchi "dei Legionari" sarebbe come chiamare Latina, Littoria

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Come è risaputo dal 1925, la città di Ronchi di Monfalcone, ha visto mutare il proprio nome in Ronchi dei Legionari, per la precisione il 2 novembre del 1925 con il Regio Decreto firmato da Rocco pubblicato nella G.U n° 283 del 5 dicembre 1925. Quest'anno pertanto ricorrono ben cent'anni da questa ricorrenza dovuta all'omaggio voluto dal fascismo per celebrare la presa di Fiume da parte di D'Annunzio che partì casualmente da Ronchi dopo aver dormito per qualche ora in una dimora nella vecchia via di Trieste. E come è ben risaputo nessun cittadino di Ronchi partecipò a quell’atto eversivo che ha subito la città di Fiume per 500 giorni con tutte le conseguenze che ne derivarono per i fiumani che nel 1924 scivolarono anche grazie a quel fatto storico e politico sotto il fascismo. Continuare a chiamare Ronchi "dei Legionari" come se appartenesse a chi mai ha appartenuto nel corso della sua storia, minandosi pertanto ogni identità storica del territorio, sarebbe co...

Ed è sempre lei la nemica numero uno del decoro, l'elemosina anche a Monfalcone


Monfalcone l'ombelico del mondo. Centro di gravità permanente. Con al centro il decoro, in un luogo che non brilla mica per bellezza estetica. Cosa vi è di bello a Monfalcone? Vallo a capire. Ma non è tanto questo, a Londra, in pieno centro, davanti ai palazzi più belli e regali vedi i questuanti, e la notte con i loro sacchi a pelo dormono lì davanti ed il popolo di Londra spesso li aiuta, non solo con l'elemosina ma anche portando loro del cibo. Chiamasi solidarietà umana, che anche nel luogo più bello d'Europa esiste, anche nel luogo regno del capitalismo esasperato. Certo esistono anche tante cose negative, operazioni di speculazione edilizia tremende che hanno dato luogo ad una sorta di "pulizia sociale" nelle periferie, ma questo è altro discorso. Il terreno era già stato spianato dalla precedente amministrazione comunale, ero già intervenuto duramente sul punto, certo il tutto era circoscritto e limitato ad una zona sensibile ben definita. Ma ora pare di capire che in tutto il territorio comunale di Monfalcone nel nome del santo decoro il diavolo dell'elemosina andrà represso duramente. La Giurisprudenza è intervenuta diverse volte in materia, a partire dalla nota Corte Costituzionale del dicembre 1995 quando ricordò che  «Nel nostro ordinamento la mendicità non invasiva non solo non ha rilevanza penale, ma si configura come un diritto soggettivo dei mendicanti a richiedere ad altri un aiuto di tipo economico, in linea con il valore costituzionale della solidarietà».  Esistono già delle norme penali in materia severe, certo non esiste più il reato di accattonaggio, abrogato nel 1999, ma pare di capire che più di qualcuno lo rimpiange e cerca a volte di sanarne la mancanza tramite regolamentazioni amministrative assurde. Quali e quanti  i casi denunciati alle autorità, di accattonaggio “molesto" in tutto il territorio di Monfalcone? Le persone che chiedono l’elemosina sono state avvicinate dai servizi sociali del Comune? Sono state accertate le loro reali condizioni di indigenza?  E come e con quali modalità si intende  procedere, eventualmente, con il sequestro dell'elemosina? Ovunque applicate queste ordinanze si son dimostrate ingestibili, penso che i problemi di Monfalcone siano altri, il perseguimento della politica del decoro è un palliativo estetico che non affronta il problema sociale alla sua radice, una pennellata di colore sbiadito, che alle prime piogge andrà via. Ma spesso al popolino che passa il suo tempo a strillare nei social questo può bastare per dire ora a Monfalcone le cose vanno meglio. Certo. Desertificazione vi era prima, desertificazione vi è ora. Ma nel nome del decoro ogni cosa è possibile, ogni miracolo possibile, come quel basta un sì al referendum del 4 dicembre. Infatti, si è vista poi come è andata a finire.

Marco Barone

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