Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Piazzapulita ha frantumato l'omertà a Monfalcone dove esiste ancora il caporalato



Prima di scrivere queste righe, mi son dovuto prendere qualche minuto di riflessione, per cercare di non essere troppo impulsivo, dopo aver visto il durissimo ed importantissimo servizio di Piazzapulita sulla questione di Monfalcone, perchè così come esiste la questione meridionale, esiste anche la questione di Monfalcone. 
Dopo le condanne sul caporalato in Fincantieri per 20 anni e 6 mesi nel 2015, si pensava che qualcosa fosse mutato. Invece Piazzapulita con il servizio di Andrea Casadio, ha frantumato in pochi minuti quel becero sistema di omertà, che rende possibile, l'indecenza pura. Quando ho visto il servizio la prima cosa che ho pensato è quanto ho osservato con i miei occhi nelle zone di Rosarno qualche anno addietro. Alle prime ore del mattino lavoratori tutti in fila, per strada o seduti sul muretto ad aspettare il caporale di turno, ti sceglie, ti carica sul furgoncino e poi ad essere sfruttato nelle campagne. Ed una cosa similare, a quanto pare, accade ancora oggi a Monfalcone, nel 2016. Come è possibile che ciò continua ad esistere? Come è possibile che nessuno vede? Che nessuno parla? Che nessuno dice di sapere? Questo è un sistema delinquenziale tremendo che va represso duramente, il caporalato è la punta del problema, dietro vi è dell'altro. Il caporalato esiste perchè vi è un sistema che permette la sua esistenza, ed a Monfalcone tra camorra e 'ndrangheta non manca proprio nulla. La globalizzazione, sempre lei, il cancro di questo mondo, è stata favorita da una sinistra governativa globale che ha consegnato il mondo alla destra, al populismo. Si è realizzato un ribaltamento se oggi è la destra a battersi per i diritti dei lavoratori ovviamente lo fa non con lo spirito del socialismo, con lo spirito che ha portato allo statuto dei lavoratori preso a cazzotti dalla sinistra governativa. Lo fa con la sua visione del mondo, con la sua prospettiva, con il prima gli italiani. I bengalesi, i croati, i rumeni sono vittime di questo sistema, ma vittime non lo sono quei loro connazionali che sostengono il sistema criminale che Piazzapulita ha ben evidenziato e fatto emergere. Ma tutto ciò senza il sostegno di qualche delinquente italiano non è mica possibile. Per non parlare delle buste paga, degli stipendi, di quello stramaledetto sistema del distacco o delle esternalizzazioni, della precarietà, che ha reso possibile quanto abbiamo visto.   E se Piazzapulita avesse dedicato più tempo alla questione di Monfalcone cosa sarebbe venuto fuori oltre all'immondezzaio che abbiamo tutti visto? A Monfalcone è emersa una situazione da horror, da brividi.

Marco Barone 

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