Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

La violenza verbale sui social non è solo contro le donne, ma non conosce genere

Nella giornata contro la violenza sulle donne la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha pubblicato un post molto significativo. 
Come si può vedere dalla foto allegata, la Boldrini ha evidenziato che " l’utilizzo nei social network di volgarità, di espressioni violente e di minacce, nella quasi totalità a sfondo sessuale" è quello che si è realizzato nei suoi confronti.  Precisando che questo gesto ha deciso di farlo "anche a nome di quante vivono la stessa realtà ma non si sentono di renderla pubblica e la subiscono in silenzio. Ho deciso di farlo perché troppe donne rinunciano ai social pur di non sottostare a tanta violenza. Ho deciso di farlo perché chi si esprime in modo così squallido e sconcio deve essere noto e deve assumersene la responsabilità."
Ora, premesso che questo volgarità verbale, questa violenza verbale è semplicemente una cosa schifosa ed io non sono cultore di quella massima che per errore viene fatta risalire a Voltaire "Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire".
La libertà d'espressione esiste, deve esistere, ma deve esistere anche la censura verso chi professa odio razziale, incita all'odio razziale o si pone verso questa linea, ciò è il miglior modo per difendere la democrazia, altrimenti, e lo stiamo vedendo oggi, questa salta. Ovviamente non solo per questo motivo, ma anche grazie a questo motivo. Ma è corretto quanto fatto dalla Boldrini in questa giornata? Per quello che mi risulta la violenza verbale su internet non conosce genere. Anzi, spesso tra donne emergono anche insulti pesanti, volgarità pesanti, così come tra uomini ecc. Forse dall'uomo verso la donna è più semplice, non so ben dirlo, ma rischiare di far passare le donne generalmente come vittime dei social o come persone che si autoescludono dai social perchè vittime di violenza verbale mi pare un grave errore. Guardando alcuni dati statistici le donne risultano essere più attive degli uomini sui social, e la presenza nei social è pressoché simile,su Facebook ci sono il 77% di donne e il 66% di uomini, per Instagram 29% vs. 22%, Twitter 21% vs. 24%, LinkedIn 27% e 28%
 
Marco Barone 

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