Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Voto 23 ottobre: Su dieci liste solo sinistra per Ronchi dice sì all'accoglienza dei profughi




Dieci liste, cinque candidati a sindaco, nessun record rispetto al passato. E' da mesi e mesi che si ripete una situazione disastrosa a livello sociale, politico, nei confronti dei profughi. Con una rotta balcanica sempre più blindata, con una Europa che paga miliardi di euro a quella Turchia che viene accusata di essere dittatoriale, ma a noi europei cultori sulla carta dei diritti umani, non ci dispiace mica versare soldi a quel Paese perchè le coscienze non siano turbate. Non vedere è meglio. Vedere fa male. Vedere significa porsi delle domande, essere costretti a farsi delle domande. Ed allora paghiamo per non vedere. Che poi nel Mediterraneo continuano a morire persone, che nei campi di concentramento spacciati per accoglienza continuano a morire persone, a chi deve interessare? Ed il tutto nel contesto dove si afferma il reazionario prima gli italiani, francesi, inglesi, ecc. E poi, anzi, il poi non esiste. 
In Friuli Venezia Giulia l'accoglienza diffusa è fallita. Ed è incredibile che vi sono Comuni, come quello di Ronchi, che non hanno dato accoglienza neanche a mezzo profugo. Ora a Ronchi si vota. E l'unica lista che in programma senza mezzi termini apre all'accoglienza è la lista sinistra per Ronchi. Cosa vi è scritto nel programma? "Ronchi è gemellata con Wagna, non può tradire la sua storia e deve essere ospitale anche perché l'accoglienza è una opportunità e risorsa sociale, culturale e lavorativa per la comunità, e si devono valutare le risorse nazionali per sostenere un piano reale di accoglienza a favore dei richiedenti asilo." Ronchi può accogliere, in base ai recenti parametri, circa una trentina di richiedenti asilo. Si possono chiedere finanziamenti allo Stato, che non tarderà a farli arrivare. Quando si porrà il problema, cosa si continuerà a fare? A chiudersi nel proprio recinto? A tradire la propria storia di profuganza? Di solidarietà umana? Visto che su dieci liste solo una ha messo nero su bianco ed in modo chiaro questo punto? 
Certo, forse non porterà voti l'accoglienza, ma chi si definisce di sinistra o vorrebbe essere di sinistra non può non mettere neanche una riga sul dramma di questi anni, nel proprio programma. E' una questione di coerenza con i valori reali della sinistra, di rispetto dei diritti umani ma anche della storia di Ronchi, in questo caso.

Marco Barone

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