Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

Immagine
Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Se arriva il terremoto sono cazzi! Nell'Italia dove si pensa al ponte sullo stretto o ad andare su Marte

Mi ha colpito l'immagine che gira in rete da una delle zone terremotate. Un pannello che indica come comportarsi in caso di terremoto e l'aggiunta a penna sono cazzi. Ed è proprio così. E' doveroso dare informazioni, su come comportarsi, ma l'istinto prevale, la prima cosa che fai è fuggire, punto. Si fanno prove di evacuazione, ma poi nella realtà, nella frenesia del tutto, rischia di prevalere il caos, il motivo? L'assenza totale di una vera cultura di prevenzione in un Paese disastrato dove per decenni si è costruito, in modo colposo e con la compiacenza del sistema nostrano in modo totalmente sballato, compromettendo anche l'ambiente e la stabilità del territorio e dove ovviamente ognuno cercherà di mettersi in salvo come meglio può.  Un Paese dove la prevenzione è impossibile senza un mero adeguato intervento strutturale.
Impressionano sicuramente le immagini di chiese che crollano, torri che crollano, case che crollano come sabbia travolta dall'acqua. Per non parlare del dramma di chi è sfollato od ha perso i propri cari. Ma con la frenesia del tutto, non hai il tempo di metabolizzare che verranno dimenticati, presto, dal prossimo evento disastroso che arriverà ed arriverà. Questa è la legge non scritta dei media.  E ci sono zone d'Italia a rischio nerissimo, come la Calabria, e prima o poi la natura, tra vulcani, faglie e tanto altro, si farà sentire e si muove, e le conseguenze saranno catastrofiche. Tra fatalismo, disfattismo e tanto altro, in Italia vi sarebbe una sola cosa da fare, mettere in sicurezza totale l'intero territorio, da subito. Ma in questo Paese si continua a pensare a costruire il ponte sullo stretto, roba assurda, allucinante, demenziale, oppure ad andare su Marte, quando nel 2016 non siamo ancora in grado di prevedere i terremoti, nonostante studi ed analisi continue. Pensiamo alla terra prima, pensiamo alle cose basilari prima di andare su Marte o chissà dove, pensiamo ad investire risorse in settori strategici importanti, in studi importanti, a favore di ricerche importanti  che possano aiutarci a capire come funziona la terra e come si muove per arrivare a rendere possibile ciò che oggi sembra essere impossibile. E' vero, non sono i terremoti a procurare la distruzione ma la mano dell'uomo. Saggezza ineccepibile. Ma oggi visto il quadro desolante esistente in Italia, pur nella consapevolezza di tale verità assoluta, il terremoto provoca distruzione e delle scelte devono essere fatte a favore di alcune priorità.  E' da decenni che si ripetono sempre le stesse cose, stessi disastri, stesso tutto. E dunque se in Italia arriva il terremoto sono cazzi, e cazzi amari per tutti.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot