C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

IN FVG sono circa 350 gli affiliati alla massoneria del GOI

Il Grande Oriente d'Italia è la principale obbedienza massonica italiana, le cui origini risalgono al 1805. Se in Italia risultano circa 22 mila iscritti a questa obbedienza in FVG ne risultano circa 200 solo a Trieste con 7 logge Alpi Giulie, Guglielmo Oberdan, Nazario Sauro, Giuseppe Garibaldi, Italia, Ars Regia e Humanitas mentre in tutta la regione le logge del Goi sono ben 14 e gli affiliati complessivamente solo 350. A Gorizia si segnala la Loggia Isonzo (1258), anche se la prima loggia massonica di Gorizia risale circa al 1785 con il nome “Zur Frey-muthigkeit” o “Alla Franchezza” . A Trieste la prima loggia di riferimento italiana aveva sede, subito dopo l'avvento dell'Italia alla fine della prima guerra mondiale, al Teatro Verdi, che, come è noto, nel 1925 venne affossata da una mera aggressione fascista, come accaduto in diverse zone d'Italia. Si ricostituì successivamente nei periodi turbolenti con l'avvento del GMA dopo il 12 giugno del 1945, la cui sede aveva luogo in piazza Verdi, con il nome di Loggia rossa ed una seconda aveva sede in via San Nicolò 2. Se alla massoneria chiedi di rendere noti i nominativi di chi è affiliato, come ha fatto recentemente la commissione d'inchiesta parlamentare Antimafia, qualcuno potrà rispondere in questo modo: "Quando vengono richiesti gli elenchi dei Liberi Muratori ricordiamo e facciamo rammentare che negli ultimi secoli questi sono stati richiesti: – dall’Inquisizione di Santa Romana chiesa per arrestarli, torturarli e imprigionarli a vita od eliminarli fisicamente; – dagli squadristi fascisti per distruggere e saccheggiare le case massoniche, gli studi professionali e le abitazioni dei Fratelli, nonché per picchiarli, torturarli ed eliminarli fisicamente con la totale impunità dei colpevoli; – dalle polizie degli stati totalitari per arrestarli torturarli e quando possibile eliminarli fisicamente; – da persone che, facendoli giungere al pubblico, speravano e sperano nelle iniziative punitive attuate da mentalmente instabili, fanatici, estremisti politici e fondamentalisti religiosi. Nella storia degli ultimi secoli tutte le persecuzioni di massa, con milioni e milioni di vittime, hanno avuto un prologo comune: la pubblica persecuzione, condanna e la conseguente messa al bando della Libera Muratoria. In seguito, solo dopo il loro annientamento e messa al bando, sono poi iniziate le pulizie etniche e religiose, in quanto non esisteva più quella Libera Muratoria che è in grado ed ha sempre avuto il coraggio di protestare e denunciare i diritti umani violati e gli eccidi."
 
La Massoneria come scudo per i diritti umani? Sembra abbastanza esagerata come pretesa. L'unica cosa certa è che pur essendo nel 2016, continua, pur nelle sue diverse varianti, ad esistere. Nell'immaginario collettivo è percepita come una cosa arcaica, tra riti, ordini, misteri, con un suo credo ben definito che ha il suo apice "Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo" ma anche come un qualcosa di cui difficilmente si riesce a comprenderne il reale senso di esistenza, nonostante i tentativi di trasparenza ed apertura, che comunque son ben lontani dalle esperienze inglesi, in una società sempre più individualista, ignorante, superficiale e profondamente cattiva. Ma se non rendono noti i nomi dei massoni, salvo quelli che si presentano pubblicamente o come relatori in certe iniziative, rendono noti quelli di cui possono vantarsene a livello storico. Si citano come massoni celebri, ad esempio Garibaldi, Carlo Collodi, Enrico Fermi, Antonio De Curtis, in arte Totò, Oscar Fingal O’Flaherty Wills Wilde, Edmondo De Amicis, Giosuè Carducci. Comunque è interessante notare come nella società di oggi, i simboli tipici della massoneria, sono diventati una moda, li troviamo sempre più diffusi nell'abbigliamento, nell'oggettistica, ma anche in diversi circuiti mediatici, ciò avviene per renderla come un qualcosa di normale, di accettabile, con scopi anche di propaganda indiretta, od è un mero svilimento della plurisecolare tradizione massonica? Boh, è l'unica risposta certa.
 
Marco Barone 

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