La Croazia e quei capricci nazionalistici fuori da ogni tempo sul bilinguismo

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  La Croazia è una nazione splendida, ricca di contraddizioni, fortemente cattolica, orgogliosa dei propri colori, della propria bandiera, che primeggia dal turismo, allo sport, pur essendo un Paese grande quanto una regione italiana, eppure, ci sono delle cose che continuano a far storcere il naso. Come il bilinguismo. Se in città come Fiume, Rijeka, che è impossibile veder chiamate Fiume con un cartello bilingue, come accade d'altronde similmente a Trieste, dove Trst, lo si può leggere solo fuori dalla città, dei tentativi azzardati  vi sono, come alcune targhe poste per ricordare i nomi storici delle vie, bisogna constatare però che è molto complicato riuscire a trovare dei cartelli, delle indicazioni, in italiano. Eppure la minoranza italiana esiste, ha delle proprie comunità, che faticano ad ottenere delle concessioni, dei diritti. Balza all'occhio ad esempio una segnalazione che giunge dalla splendida Lussino. E non è l'unico caso che accade in Croazia. Dove un cartel...

#PrimoGiornoDiScuola quanti bla bla bla caro Ministro



Nel nome della modernità si parte con l'hashtag #PrimoGiornoDiScuola.
Anche se a dire il vero, per diversi studenti la scuola è già iniziata la scorsa settimana. Ma poco importa, il giorno ufficiale è questo 12 settembre del 2016. Cosa scrive il Ministro? Poche parole, piene zeppe di retorica. " Stamattina milioni di studenti celebrano il rito del primo giorno di scuola. Con quel carico di aspettative e anche di preoccupazioni che il ritorno tra i banchi porta con sé. Ai nostri ragazzi, alle loro famiglie, agli insegnanti e a tutto il personale della scuola faccio i miei migliori auguri. Sarà un anno di sfide importanti e grandi responsabilità. Le affronteremo con molti strumenti in più rispetto al passato, per fare della scuola il vero motore del cambiamento. Uno spazio da abitare non solo durante l'orario delle lezioni. Una scuola al centro di ogni comunità, aperta alle realtà che la circondano, alle famiglie, al territorio. Una nuova scuola, insieme. Benvenuti, bentornati, buon inizio".
La scuola il vero motore del cambiamento, dice. Ma se con la "buona scuola" hanno fatto solo dei disastri. Hanno ingolfato il motore della scuola, altro che cambiamento. Scuola aperta alle realtà che la circondano, alle famiglie, al territorio? 
Perché, prima era chiusa? Forse dovrebbe dire che la scuola ora sarà condizionata dai poteri economici locali, ed è una cosa diversa, caro Ministro. Insomma, soliti bla bla bla, ma meno del solito, forse perchè alla fine, di questa retorica, son stanchi pure loro, perchè non possono difendere la peggiore riforma della scuola mai scritta nella storia della Repubblica italiana. E scritta contro il popolo della scuola, che ha detto un chiaro no con uno sciopero epocale. Certo, devono pur farlo, ma ci credono realmente?
I nostri docenti, dovranno affrontare mille peripezie, Sballottati da Nord a Sud, da Sud a Nord, a causa di un fottutissimo algoritmo figlio di qualche "scienziato pazzo" verrebbe da pensare. Per non parlare della confusione dell'organico dell'autonomia, nel nome del quale ogni cosa e miracolo sarà possibile. E poi i bonus, e poi l'Invalsi, che addirittura dovrebbe essere usato come modello base per valutare i nostri studenti e condizionare la libertà d'insegnamento, a colpi di cronometro e docenti sergenti.
Buon anno scolastico, già, buona digestione di questo gran piatto indigesto che è la cattiva scuola, eppur la chiamano buona. Sarà.

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