C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Terremoto e sicurezza scuola: si deve immediatamente verificare lo stato di sicurezza delle nostre scuole


Il ferro va battuto quando è tristemente caldo. E' stato detto che praticamente ogni quattro anni circa in Italia si sta verificando un terremoto con effetti catastrofici. Uno dei luoghi che dovrebbe essere maggiormente sicuro è la scuola, non l'unico ovviamente, ma è certamente uno dei più sensibili ed importanti. Il Dirigente Scolastico ha delle responsabilità chiare in materia. L'art. 2087 c.c. impone all'imprenditore un aggiornamento continuo delle misure da adottare per la tutela della salute dei suoi dipendenti con conseguente obbligo della loro individuazione e della loro attuazione, anche a integrazione della specifica normativa della sicurezza. Tale integrazione però si riferisce esclusivamente a quelle cautele suggerite dalla tecnica e dall'esperienza che fanno parte del patrimonio culturale diffuso in una determinata collettività, in un determinato momento. Pertanto la responsabilità del datore di lavoro, in ordine a infortuni o malattie professionali, non sussiste qualora egli abbia osservato tutte le misure prevenzionistiche previste dalla legge, nonché gli standard di sicurezza normalmente adottati dagli imprenditori (Trib. Genova 13/10/2008).  Nel quadro di una interpretazione ragionevole della disciplina legislativa in tema di sicurezza del lavoro, il dovere di informazione spettante al datore di lavoro nei confronti del lavoratore concerne i rischi cui il lavoratore è esposto nell’ambito delle sue specifiche mansioni (sia pure con riferimento alle operazioni a lui non direttamente affidate ma che comunque in qualche modo interessino la sfera di quelle), con esclusione, quindi, di ogni altro settore che comunque rimanga estraneo al campo di azione nel quale si esplicano le mansioni di sua specifica competenza. Alla stregua di un principio generale di ragionevolezza e di esigibilità della prestazione, il dovere di presenza costante del datore di lavoro e soggetti a questo equiparati sul luogo di lavoro deve essere inteso nel senso che i soggetti tenuti debbono assicurare, più che presenza fisica che non è in sé necessariamente idonee a garantire la sicurezza dei lavoratori, la gestione oculata dei luoghi di lavoro mediante tutte le misure imposte normativamente (informazione, formazione, attrezzature idonee e presidi di sicurezza), nonché ogni altra misura idonea, per comune regola di prudenza e di diligenza, a garantire la sicurezza. Ora, è evidente che non si può scaricare tutto il peso sulle spalle del DS. Ma dobbiamo conoscere lo stato di sicurezza delle nostre scuole. Nel sito internet scuola in chiaro, alla voce edilizia e vincoli si pongono due domande: se  l' edificio è situato in zona sismica e se è stato progettato o successivamente adeguato con la normativa tecnica antisismica. E' facile intuire le risposte, ben tenendo conto che si tratta di dati aggiornati all'anno scolastico 2014/15, per ora. 
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