A Lussino, salvate diverse tombe di cittadini italiani dall'oblio, ma c'è ancora molto da fare per il riconoscimento dei diritti della minoranza italiana

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Viene reso noto che a Lussino, grazie all'operato di alcuni cittadini sensibili alla salvaguardia della memoria storica ed identità dei luoghi, sono state salvate una trentina di tombe, esattamente ben 37, nel cimitero di San Martino, dall'oblio e dal degrado a cui erano destinate. I cittadini in questione, tramite la nota pagina facebook dedicata a Lussino hanno reso noto che grazie al finanziamento promosso dall'Università Popolare di Trieste, attraverso i fondi del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,hanno potuto  attivarsi per salvarle. Iniziativa di gran pregio che merita il giusto riconoscimento e gratitudine in un contesto dove la comunità degli italiani,con difficoltà , essendo anche gli italiani autoctoni  ridotti al minimo storico, cerca di attivarsi per quanto possibile anche tramite l'operato di singole individualità per la difesa della memoria storica. Una delle battaglie che stanno conducendo da anni ad esempio è il  r...

I terremoti ci sono sempre stati e ci saranno ancora, come la distruzione. Ma le priorità sono le speculazioni

Sul sito della Protezione civile si legge: "Per ridurre gli effetti del terremoto, l’azione dello Stato si è concentrata sulla classificazione del territorio, in base all’intensità e frequenza dei terremoti del passato, e sull’applicazione di speciali norme per le costruzioni nelle zone classificate sismiche. La legislazione antisismica italiana, allineata alle più moderne normative a livello internazionale prescrive norme tecniche in base alle quali un edificio debba sopportare senza gravi danni i terremoti meno forti e senza crollare i terremoti più forti, salvaguardando prima di tutto le vite umane". Sarà. Ma i terremoti che ci sono stati in Italia hanno dimostrato non solo la fragilità estrema del nostro territorio, ma che le case crollano con una facilità incredibile. Si sgretolano come castelli di sabbia. 
Le politiche di prevenzione e protezione sono miserabilmente fallite. Le priorità in Italia sono state le fantomatiche grandi opere pubbliche, il Mose, le grandi speculazioni. 
Si continua a morire di terremoti, ed ogni volta le immagini che ci troviamo a vivere e commentare sembrano quelle di Paesi sottosviluppati, si direbbe, oggi, banalmente da "terzo mondo". Forse perché alla fine noi siamo diventati un Paese da "terzo mondo" solo che non lo capiamo salvo quando accadono drammi come quello dell'Aquila, di Amatrice e chissà quanti ancora ne accadranno, perché la natura è viva, è in movimento. Ogni terremoto avrà il suo simbolo, ogni terremoto in Italia è il simbolo del degrado assoluto nel quale ci troviamo ed i morti e le distruzioni non peseranno sulla coscienza del sistema Italia, ma rimarranno un ricordo, un dolore, solo per chi ha vissuto sulla propria povera pelle questo disastro.

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