La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...
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Continua il capriccio del Comune di Trieste sulla non concessione della sala matrimoni. Se il diritto non è un capriccio
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Quando sul sito del Comune di Trieste cerchi la fatidica parola matrimonio, potrai leggere che "i matrimoni civili vengono di norma celebrati nella sala matrimoni di piazza Unità 4/d e che i matrimoni celebrati al di fuori dell'orario di servizio o in altra sede (Chalet di Villa Revoltella da maggio ad ottobre) sono soggetti al versamento di una tariffa." Ma per Davide e Claudio, come è noto, no se pol. La sala matrimoni no se pol, per le unioni civili, il costoso Chalet di Villa Revoltella, al momento, non è dato sapere. Se in quella sala si possono svolgere conferenze stampa, iniziative culturali, o di varia natura, l'unione civile, proprio no. Ma a quanto pare a Trieste non si è capito che un diritto non è un
capriccio, e forse l'attuale Amministrazione Comunale farebbe bene ad
ascoltare questa canzone per bambini, magari imparerà qualcosina.
Con un complicatissimo comunicato stampa, cosa rende noto l'attuale Amministrazione comunale triestina? Che "In forza della Legge 20 maggio 2016, n. 76 “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze” e delle relative disposizioni transitorie decretate dal Presidente del Consiglio dei Ministri, l'Ufficio di Stato Civile ha predisposto il registro provvisorio delle Unioni Civili. Il registro è stato inviato alla Prefettura per la vidimazione, ed è stato restituito in questi giorni. La norma prevede i due passaggi, processo verbale di richiesta di unione e registrazione della dichiarazione di costituzione dell'unione, come definito col decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23.07.2016, n.144 (GU n. 175 del 28.07.2016) entrato in vigore il 29.07.2016. Inoltre, l'art. 1, comma 3, ultimo capoverso dell'ordinamento dello stato civile (DPR 396/2000) si applica solo alla celebrazione del matrimonio e non ha subito modifiche da parte del legislatore dell'Unione civile. In quel contesto si parla di “celebrazione di matrimonio”, mentre per l'unione civile il legislatore non usa il termine “celebrazione”; lo stesso DPR individua i soggetti certificatori dell’Unione Civile (Sindaco, Segretario Generale e gli ufficiali di stato civile con delega piena) e non è contemplata la possibilità di delega ad altri soggetti, come privati cittadini.Tenuto presente che non esiste un diritto soggettivo ad ottenere una determinata sala in una determinata giornata, ma solo a godere di uno spazio nel quale poter svolgere gli adempimenti previsti dalla legge, il Comune di Trieste, se richiesto ed in base a determinate necessità, oltre agli spazi già individuati, metterà a disposizione per le Unioni Civili la sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich, in via Rossini. Non appena sarà tecnicamente possibile, l’atto delle Unioni Civili potrà essere espletato, su richiesta, anche nella giornata di sabato. Questo quanto è stato stabilito al termine della riunione odierna (lunedì 22 agosto) della giunta comunale di Trieste."
Se la matematica non è una opinione, il diritto, a quanto pare, a Trieste lo è. Forse aveva ragione Svevo quando, paradossalmente nella coscienza di Zeno, scriveva che la "vita attuale è inquinata alle radici", perché lo è e soffre del peggiore inquinamento discriminatorio. Ora, ognuno valuterà come comportarsi, ogni scelta sarà giusta e legittima, giusto e legittimo sarà il non volersi unire civilmente, sposarsi, in una incivile Trieste, o fino a quando ci sarà questa Amministrazione Comunale, come giusto sarà il tentare tutte le vie che la democrazia consentirà per condividere il proprio sì in quello spazio di Piazza dell'Unità. Comunque vada ed andrà, la politica del capriccio spesso ha l'effetto del riccio, quello di chiudersi, di respingere la società, con l'effetto che Trieste potrà anche vivere la propria isola ed isolamento infelice e depresso, mentre nel resto di buona parte del mondo, la vita avrà un sapore completamente diverso.
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Prima del famigerato esodo, Cherso, come Lussino e come tanti altri posti del Quarnero, dell'Istria croata oltre che slovena, della Dalmazia, la presenza degli italiani autoctoni era importante, in alcuni casi si arrivava ad avere la maggioranza assoluta, poi, quello che è stato, è stato, i diritti però del bilinguismo, finalizzati a tutelare tanto l'italiano, quanto le radici e l'identità storica e culturale di questi luoghi, in un certo senso anche se con fatica sono sopravvissuti e difesi con battaglie quasi quotidiane da decenni da parte degli abitanti della minoranza del luogo. Però a volte capita di dover fare i conti con la legge dell'assurdo. Come a Cherso. Dove se da un lato emerge la sede della comunità italiana, con tanto di tricolore, dall'altro, il bilinguismo è praticamente inesistente. Anzi, ridicolizzato. Ci sono cartelli in inglese, sloveno e tedesco e non in italiano, altri, pochissimi, una manciata, in italiano, solo messi forse come accontentin...
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