Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Una domanda sul libro del pugile Tuiach





Il candidato pugile, a Trieste, Fabio Tuiach ha conquistato recentemente gli onori delle cronache non tanto per la presentazione della sua autobiografia, quanto per il fatto di essere stato taggato in una vergognosa vignetta che paragonava la Casa delle culture di Trieste al lager di Auschwitz. Lungi dal chiedere scusa per una simile bassezza, l’interessato si è “difeso” dicendo di essersi limitato a cliccare “like” che, secondo lui non significa “mi piace” ma “ho preso visione”. Probabilmente è l’unico utente di Facebook a non conoscere il significato di “like” (che compare come “mi piace” nella gran parte delle versioni italiane, peraltro), ma a proposito di non conoscenze di Tuiach, vorremmo domandargli se, ad esempio, egli sa che l’autore della postfazione del suo libro (nonché presentatore del medesimo qui a Trieste), Emilio Del Bel Belluz, in una intervista ha dichiarato di ispirarsi a “Ernst Junger, Knut Hamsun, Pier Drieu LaRochelle, Yukio Mishima, Leon Degrelle, Robert Brasillach” (cioè la créme de la créme della letteratura filonazista), di sentirsi “orfano” del Candido di Giorgio Pisanò (l’ex repubblichino poi missino che collaborò anche con la struttura occulta de l’Anello) e di essere “molto legato” a Leon Degrelle, “il capo e fondatore del movimento rexista belga e volontario delle SS Wallonie” 
(vedi il link http://www.azionetradizionale.com/.../intervista-a.../). Degrelle, autore di “Militia”, libro che fu pubblicato in Italia dalle edizioni di Franco Freda (e che Del Bel Belluz ritiene debba essere conosciuto e posseduto da tutti), sembra godesse di tale stima da parte di Hitler che pare questi gli abbia dichiarato: “Se io avessi avuto un figlio mi sarebbe piaciuto che fosse come voi”; rifugiatosi in Spagna per sfuggire alla condanna come SS, è stato uno dei pilastri del neonazismo europeo. Ecco, ce lo può dire Tuiach se era a conoscenza delle “ispirazioni” letterarie naziste da parte della persona con cui ha pubblicato il suo libro? Oppure pensa che anche “ispirarsi” a dei letterati significa semplicemente “prenderne visione”?

Claudia Cernigoi

Aggiornamento:
questo il Piccolo del 22 maggio 2016


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