È arrivato il momento di restituire a Ronchi il nome dell'aeroporto e dell'autostrada

Una questione su cui ritorno con periodicità e che ad oggi,ha visto sostanzialmente seppur una presa di posizione importante e positiva da parte della nostra attuale amministrazione comunale, di concreto però non c'è stato alcun mutamento. Mi riferisco tanto al nome del nostro scalo aeroportuale che all'uscita dell'autostrada. Si continua a chiamare il nostro aeroporto, Trieste Airport. Per ragioni commerciali. Un nome che comunque non unisce, ma divide, perchè attualmente non rappresenta il Friuli, ma solo la Venezia Giulia. Vero è che storicamente l'aeroporto doveva sorgere nel territorio triestino, e che alla fine si è optato su Ronchi, ma Ronchi è in provincia di Gorizia, a 30 km di distanza da Trieste ed equidistante tra il capoluogo regionale e quello friulano. E poi esistono anche Gorizia e Pordenone. Il nostro aeroporto è regionale, il nome giusto potrebbe essere semplicemente Ronchi Airport Friuli Venezia Giulia. Perchè è lo scalo di tutta la regione e non cert...

Le nuove Regioni dell'Italia che verrà se verrà


Nei primi anni 90 la Fondazione Agnelli sosteneva la necessità della revisione della seconda parte della Costituzione in linea con un impianto federale ispirato ai principi della responsabilità, della trasparenza, della solidarietà e della sussidiarietà. Si prevedeva per esempio un ruolo centrale per le Regioni, una grande autonomia per comuni e aree metropolitane e l'introduzione di un Senato delle Regioni. Il tutto doveva passare dal ridisegno delle regioni e dei comuni italiani. La società Geografica italiana nel 1999 proponeva un ridisegno dei confini regionali, prevedendo una Italia suddivisa in circa in 35/40 nuove regioni, con nuovi confini regionali e la totale abolizione delle province. Nel 2013 si proporrà un nuovo progetto che così ridisegna l'Italia: Nel caso di una Italia con 31 Regioni: 1) del Tanaro, 2) La grande Torino, 3) Valsesia/Piemonte settentrionale, 4) La Grande Milano, 5) Insubria, 6) Liguria, 7) del Garda, 8) Dolomitia, 9) Veneto, 10) Friuli/Iulia, 11) Emilia/La Grande Bologna, 12) Padania orientale/Romagna, 13) Tirrenia, 14) La grande Firenze, 15) Etruria, 16) Umbria, 17) Marche, 18) Roma Capitale, 19) Ciociaria, 20) Abruzzo, 21) Napoletano, 22) Campania, 23) Daunia, 24) Puglia, 25) Salento 26) Basilicata 27) Calabria 28. Sicilia Ionica, 29) Sicilia occidentale, 30) Sardegna settentrionale, 31. Sardegna meridionale. Nel caso di una Italia a 36 Regioni alle precedenti si dovranno aggiungere la Valle d‟Aosta, Padania occidentale/le citta‟ del Po, Padania orientale/del delta, Alto Adige, dello Stretto.
Che dire? Che la geografia, in tempi bui è stato uno strumento per l'imperialismo, per l'irredentismo reazionario che ha favorito violenze ignobili nel confine orientale, pur cambiando i tempi, i localismi in Italia sono molto vivi. In ogni Regione vi potrebbero essere tre o quattro Regioni, fino al minimo particolare. Questi argomenti sono caldi, si gioca con il fuoco e si rischia di fomentare un grande incendio, specialmente quando queste proposte che partono da lontano e da logiche prevalentemente economiche e funzionali al capitalismo, si scontrano con la reale partecipazione e condivisione dei cittadini. Ma che necessità sussiste di ridisegnare l'Italia in tal modo? A chi realmente e concretamente giova? E con quali criteri si decidono e propongono i nomi? I nuovi confini?



Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

La foiba nella cultura popolare da Pisino a Ronchi