Bacino
di utenza stimano in circa
1,3 milioni di persone. 90.000
m2,
175 negozi, oltre a un parcheggio per circa 4.200 auto ed un cinema
con sette sale per un totale di 1237 posti. Questo
è il “Tiare Shopping”, il centro commerciale più grande del
Nord Est, uno dei più grandi di Europa ed il primo in Italia ad
essere un unicum con il negozio IKEA direttamente collegato a questo
mega centro commerciale con un corridoio ed alcune scale mobili, il secondo sarà il Brescia Shopping la cui apertura è prevista per il 2015appartiene a Inter IKEA Centre Group (IICG) sviluppa e gestisce strutture commerciali in cui è presente un negozio IKEA quale ancora primaria. IICG è attivo in tutta l’Europa e si sta espandendo in Cina. Ha
aperto il 5 dicembre 2013, migliaia e migliaia di visitatori nei
primi giorni , salutato con favore ed entusiasmo da molti politici
locali, anche di sinistra, ma quel centro commerciale fa tremare la
piccola economia del Friuli Venezia Giulia. Tra
le tante cose dette vi è quella che quel centro favorirebbe il
turismo.
Certo,
sul sito del centro commerciale si promuovono alcune zone del Friuli
Venezia Giulia, ad oggi Trieste,
le
terme
di Grado, San
Michele del Carso, Aquileia,
Cividale il
Parco
Zoo Punta Verde
, i sapori del Carso, ma non Gorizia, per esempio. Aperto
tutti i giorni dalle 9 alle 21, facilmente raggiungibile in auto,
collocato in prossimità dello svincolo autostradale Villesse
Gorizia, la domanda sorge spontanea.
Ma
chi si reca ad un centro commerciale, specialmente di quella natura e
dimensione dove vi è di tutto e di più e forse anche oltre ogni
più, per quale motivo deve poi recarsi a Trieste, Udine, Gorizia
ecc centri situati a circa 30 km e più di distanza da quel luogo? Certo,
qualcuno lo farà, ma saranno in pochi, salvo che non si inneschi un
sistema di incentivi, anche economici e di promozione reale del
territorio. Non
basta scrivere sul sito quello che si può velocemente visitare a Trieste o ad
Aquileia, incentivare il turismo è altra storia, complessa
articolata e d il tutto deve essere necessariamente correlato alla politica.
Chi
si reca al centro commerciale lo fa perché è quella la
destinazione.
Un
giro tra i negozi, un caffè al bar, la spesa, un film al cinema e
poi a casa. Quel
centro commerciale, la cui edificazione è legittima e legale, stante
il funzionamento della società esistente, risucchierà certamente
nel medio lungo periodo diverse piccole attività economiche e
commerciali locali, in particolar modo tra Trieste e Gorizia. Ciò
è inevitabile ed anche naturale, altrimenti quale concorrenza?
Perché aprire un centro commerciale con centinaia di negozi? Perché
la gente comune deve recarsi al negozio della propria città se al
Tiare può trovare offerte e prezzi imbattibili? Perché il Tiare
deve sponsorizzare ed aiutare i negozi sparsi per le altre città ?
Perché deve perdere guadagni?
Prezzi
imbattibili, vi sono tutti i tipi di negozi, si trova tutto quello
che può servire al consumatore medio ed è facilmente raggiungibile
e la storia potrebbe chiudersi qui. La
cosa interessante è che quando ti rechi in qualche negozio del
centro commerciale ti chiederanno anche il CAP.
Il
motivo?
Capire
e conoscere la provenienza dei clienti per potenziare la pubblicità
e le politiche promozionali finalizzate ad attirare la gente in
particolar modo da quei luoghi ove la provenienza, appunto, è
minore.
Il
Friuli Venezia Giulia è caratteristico per i suoi borghi, per le sue
città a dimensione umana, quella struttura è aliena rispetto alla
storia del Friuli Venezia Giulia e chi ne pagherà le conseguenze
saranno i piccoli imprenditori e l'indotto correlato, ai cittadini
comuni non cambierà la vita più di tanto, anzi sembra proprio che
quel luogo sia stato ben accolto.
Ripeto,
il tutto è legale e legittimo, anzi quel centro, diversamente da
come accade in altri centri commerciali, tenta di promuovere, ma ad
oggi in modo non idoneo, il turismo locale tramite il suo sito internet, ma il ragionamento della grande concentrazione danneggia
inevitabilmente quella piccola economia che grande ha fatto in un
tempo che non più esiste questo Paese. La
terra dello shopping, tra luci, promozioni nel suo essere il tipico centro commerciale occidentale, ed una crisi perdurante,
sarà un test sociale interessante, ma una prova di sopravvivenza
incredibile forse improponibile per centinaia di piccoli
commercianti.
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