A proposito della provincia di Gorizia/Monfalcone o ....Isontina

  IN FVG si è registrata in materia di province una situazione bizzarra. Prima le aboliscono, poi nascono le UTI, poi gli EDR, poi si propone il ritorno a ciò che è stato abolito il tutto in una regione che deve fare i conti con un calo demografico devastante forse la migliore soluzione sarebbe quella di costituire la provincia autonoma di Trieste e di Udine, sul modello del Trentino Alto Adige/ Südtirol inglobando l'Isontino o nella provincia di Trieste o in quella di Udine? Intanto, giunge la proposta della costituzione della provincia di Gorizia/Monfalcone. Ogni volta che si tocca il nome di qualcosa, si scatena sempre un putiferio, il merito però di questa proposta, a prescindere dal nome, è quello di aver acceso l'attenzione sul fatto che vi è la necessità di unire un territorio diviso come non mai. Da un lato hai Monfalcone che va oltre i 30 mila abitanti, dall'altro Gorizia che scende sotto la soglia dei 34 mila abitanti. Da un lato hai Monfalcone centrica, in qu

Il “maschilismo” dei quiz InValsi




Esistono delle raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana (1986; 1993) promosso dalla Presidenza del Consiglio e dalla Commissione per la parità e per le pari opportunità. Si denunciano per esempio residui ideologici di stampo androcentrico, evidenziando gli aspetti più discriminanti nei confronti della donna nel sistema della lingua italiana, e si propone, in dette raccomandazioni, in appendice una serie di suggerimenti mirati appunto a eliminare le dissimmetrie, sostenute anche dalla scuola, più esplicitamente ed espressamente sessiste. Per esempio si suggerisce di evitare il maschile non marcato, e quindi la preferenza per locuzioni come i diritti della persona o diritti umani e non i diritti dell’uomo.

Nei quiz dell'InValsi, in particolar modo nel questionario invasivo dello Studente, in tutti gli ordini e gradi di scuola, cosa emerge?

Dopo aver chiesto allo studente od alla studentessa se è maschio o femmina, dilaga il controsenso.
Per alcune domande si riporterà questa formula: In che mese sei nato/a? In che anno sei nato/a? Sei femmina o maschio?
Ma la “concessione” di una lingua non sessista, finirà presto.
Ecco che la maggior parte delle domande saranno incentrate sul genere maschile, anche se a rispondere saranno delle femmine.
Sei andato all’asilo nido?
Sei andato alla scuola dell’infanzia (scuola materna)?
Se tu non sei nato in Italia, quanti anni avevi quando sei arrivato in Italia?
Pensa alla tua scuola e indica quanto sei soddisfatto.
Pensa ora ai seguenti ambienti della tua scuola e indica quanto sei soddisfatto.

Stesso discorso per le risposte.
Alcune riporteranno sia il genere maschile che femminile,poche in verità, come Disoccupato/a Pensionato/a, altre, la maggior parte, saranno ancora una volta al maschile, come: Imprenditore, proprietario agricolo, Lavoratore in proprio, Non sono stato ,Sono stato aiutato, sfortunato,sforzato.

Una sorta di schizofrenia linguistica.
Che senso ha chiedere se sei maschio o femmina, che senso ha formulare solo alcune domande al maschile e femminile, per poi incentrare il tutto al maschile?




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