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Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

L'omicidio politico di Colosio su Netflix. Omicidi di stato e quella verità e giustizia negata

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Sono passati 25 anni dall'omicidio di Luis Donaldo Colosio. Aveva 44 anni. Era destinato a diventare il Presidente del Messico, doveva succedere a Salinas, avrebbe probabilmente segnato una rottura con il suo designatore e predecessore. Ucciso con due colpi di pistola in quella Tijuana che abbiamo conosciuto soprattutto con le canzoni di Manu Chao - Welcome to Tijuana-. In quel Messico popolare, povero, dove alla morte di Colosio sono seguiti una quindicina di uccisioni. Torture, violenze, con Aburto Martinez condannato a 42 anni, avrebbe confessato, ma si è sempre raccontato che le sue confessioni sono avvenute sotto tortura e ricatto, come denuncia la serie su Netflix . Gli omicidi di stato avvengono per diverse ragioni, che diventeranno poi ragioni di stato, quelle ragioni che negheranno verità e giustizia. Per mantenere il potere, per far salire al potere l'avversario, o commessi da apparati del sistema che beneficiano della "protezione" dello Stato per le l...

Caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e Giulio Regeni.Italia,Egitto e quella verità e giustizia negata

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Due casi,drammatici, diversi, due periodi storici diversi, ma uniti, entrambi, dalla menzogna, dai depistaggi, dalle calunnie, e soprattutto dall'inesorabile lotta per il conseguimento della verità e giustizia. Ilaria e Miran sono stati uccisi in Somalia, 25 anni or sono. Esecuzione, per mano di esperti, uccisi per il loro lavoro, mentre facevano il loro lavoro. Si è parlato di rapina fin dall'inizio, i depistaggi sono iniziati fin dall'inizio,quel depistaggio che verrà riconosciuto anche dalla magistratura che cerca di portare giustizia nel sistema dell'ingiustizia italiana, per il povero Hashi. Portato in Italia perchè doveva testimoniare contro le presunte violenze subite da parte dei militari italiani in Somalia. Verrà tratto in una trappola. Chi farà il suo nome, verrà fatto allontanare con la conseguenza che si dovrà fare 17 anni di galera da innocente, e risarcito con 3 milioni di euro. Ci sono state commissioni d'inchiesta, c'è stato chi ha detto che...

25 anni di menzogne su Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

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Gli anni passano. E passano in fretta. E' chiaramente impossibile mantenere alta l'attenzione per 25 anni, continuamente, su un determinato evento, fatto, per quanto drammatico e tragico e violento. Perchè il mondo corre, è difficile stargli dietro, altri eventi ti travolgono, altri fatti emergono con prepotenza, in un mondo dove giustizia e verità, rischiano spesso di diventare principi, per quanto fondamentali e imprescindibili, sacrificati per la menzogna di stato. Questo è il caso di Ilaria Alpi e Miran Hrovartin. Son passati 25 anni da quell'agguato, spacciato per rapina, ci sono state sentenze, c'è chi ha scontato 17 anni di galera per poi essere assolto, condannato da innocente, ci sono state commissioni d'inchiesta che non hanno portato da nessuna parte, se non all'assoluzione del sistema, si è parlato di Gladio, e di interessi plurimi coinvolti, di tutto e di più. Intanto, sono sorti premi, fondazioni, la società civile non si è rassegnata all...

Il FVG e quella verità e giustizia negata ma non dimenticata in oltre vent'anni di storia

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Guardando agli ultimi vent'anni, purtroppo il FVG ha dovuto fare i conti, amaramente, con delle tragedie, dei drammi, delle vicende, orrende. Che hanno travolto famiglie, spezzato la vita di chi ancora aveva sogni e progetti o era solo all'inizio del proprio viaggio di cui aveva appena iniziato ad assaporare il gusto.  Ad esempio nel gennaio del 1994. Marco Luchetta, Dario D'Angelo e Alessandro Ota vengono uccisi a Mostar da una granata. Venne aperta un’inchiesta. Ma archiviata. Nessuno ha mai tolto il dubbio che l'uccisione da parte delle forze croato-bosnianche fu intenzionale. Si sapeva della presenza di questi giornalisti a Mostar est. Ma alla fine pare aver prevalso che furono tra le tante vittime di quei maledetti bombardamenti a cui era sottoposta Mostar est. Sempre nel 1994.  Siamo nel mese di marzo. Due mesi dopo i fatti di Mostar. Miran Hrovatin insieme a Ilaria Alpi verrà ucciso mentre si trovava a Mogadiscio come cineoperatore del TG3 per se...

Dedicare questo 25 aprile a Giulio Regeni

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Torturato come i nazifascisti torturavano i partigiani, ma con una differenza, i partigiani erano in guerra, Giulio Regeni era in Egitto per studiare, comprendere, conoscere. La conferenza stampa del 29 marzo è stata di una emozione unica. Ascoltare i genitori di Giulio è stato un qualcosa di indescrivibile. Trattenere le lacrime è stato difficile. Quelle lacrime che la madre di Giulio ha fermato, ed ha ribadito due volte il suo essere madre di Giulio, quando ha preso la parola nella sala Nassiryia del Senato della Repubblica. Fermate perché fino a quando non ci sarà la verità per Giulio le lacrime di una madre per il proprio figlio non potranno trovare spazio. E già questo basterebbe per comprendere il tutto. Giulio è stato rapito, torturato, ed ucciso. Pasolini direbbe sicuramente io so, e forse aggiungerebbe, questa volta ho le prove. E di indizi gravi, precisi e concordanti ve ne sono tanti, per arrivare alle cause della sua brutale uccisione, al mandante. Non è un caso isol...

La morte di Giulio Regeni: evitiamo un nuovo caso Alpi/Hrovatin

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Appena appresa la drammatica notizia della morte di Giulio Regeni, la prima cosa che ho pensato è stato il caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Tra le prime ricostruzioni "ufficiali" e quelle non ufficiali, vi sono delle discrepanze enormi. Il caso Alpi/Hrovatin attende ancora oggi piena giustizia. La verità, dopo anni ed anni sta venendo fuori. Altro che rapina o tentativo di sequestro andato male. Sono stati uccisi perché loro erano l'obiettivo, per le loro inchieste  scomode che colpivano interessi economici e criminali enormi e specifici. Il Friuli Venezia Giulia è scosso dalla tremenda notizia della morte di Giulio. Delle anomalie in questa vicenda vi sono state fin dall'inizio, per arrivare al comunicato del Ministero degli Affari Esteri ove si scriveva che: " Il Governo italiano ha appreso del probabile tragico epilogo della vicenda del nostro connazionale Giulio Regeni al Cairo. In attesa di conferme ufficiali da parte delle autorità egiziane, il Minist...