L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

A Monfalcone il diritto al lavoro non fa rima con donna, la quasi totalità delle donne bengalesi sono emarginate

 

 

 

A Monfalcone forse è preferibile parlare di fiori, di estetica discutibile ai limiti del tamarro, di identità medioevale, di tutto e di più, che del vero tema nodale. Il lavoro. Lo abbiamo ripetuto fino alla nausea che Monfalcone è la città dei cantieri, non esistono solo i cantieri, ma se chiude la Fincantieri, salta il mandamento. La città può reinventarsi tutte le distrazioni che vuole, diventare un fantomatico polo crociere, il punto più a nord dell'Universo mondo, ma senza un lavoro ben pagato, senza diritti, senza la rottura del tabù che qui esiste e persiste ed ha fatto ripiombare la città della Rocca nel medioevo, questa volta quello vero, non ci sarà alcun futuro che potrà tenere e reggere dovendo fare i conti con una situazione sociale a dir poco imbarazzante ed ingestibile. Il primato nazionale è ben noto a tutti, il 31% di incidenza di cittadini stranieri con il boom proveniente dall'area del Bangladesh. Così ha deciso Fincantieri, così è. Quando deciderà di attingere manovalanza da qualche altra parte del mondo, così sarà, nessun pugno battuto sul tavolo potrà mai far cambiare la direzione di questo colosso made in Italy, perchè dietro l'angolo c'è sempre quella parolina, chiusura, riduzione, ridimensionamento, che sarebbe un disastro epocale nel mandamento. Nell'attesa di avere i dati aggiornati definitivi del censimento nazionale dell'ISTAT del 2021, guardando quelli fino al 2011, già c'era da porsi delle domande serie. Da un lato il costante incremento della popolazione straniera, che sta oggi spingendo la città sulla soglia dei 30 mila abitanti, il full è alle porte e dall'altro dati che evidenziano come la partecipazione del lavoro femminile sia sotto la media italiana, che già è incresciosa, si parla del 31%, a Monfalcone, quella nazionale è del 37% circa. Se già un divario esiste con le donne italiane, istruite, figurarsi con le donne straniere quello che accade. Questo è un tema delicato. Più delicato della questione del velo, o moschea, dovrebbe suscitare indignazione sociale. Su 5000 mila bengalesi saranno un pugno di mosche le donne che lavoreranno. Perchè quel sistema funziona così. Le cose cambieranno nel tempo, con la scuola, lo stiamo vedendo come molte ragazze si stiano integrando grazie alla scuola, lo stiamo vedendo come alcune donne stiano anche prendendo la patente di guida, ma la vera emancipazione passa dal lavoro e a Monfalcone siamo fermi all'anno zero per queste persone. 

mb





























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