L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Quella sonora sconfitta subita dalla Wehrmacht a Monfalcone...


Il 31 ottobre del 1943 a Monfalcone si consumò un evento importante, per giorni pubblicizzato sui giornali locali, sui canali radio locali. La sfida tra la  Wehrmacht che occupava la Venezia Giulia e il CRDA di Monfalcone, la squadra del cantiere cittadino. Sfida che venne anticipata già da una partita che la rappresentativa dei nazisti svolse a Trieste, contro la rappresentativa della Triestina, che finì in rissa, tanto che vennero radiati anche gli arbitri, ritenuti incapaci di gestire la situazione in campo ed alcuni giocatori sanzionati e lasciati senza stipendio. La propaganda presentava la formazione nazista, il cui esercito dall'8 settembre del '43 occupava queste terre, come favorita, sia per la forza fisica che per lo stile di gioco. 

La partita venne organizzata dal Dopolavoro ferroviario cittadino e fu il primo evento sportivo calcistico che si tenne a Monfalcone dopo un lungo periodo di sospensione a causa dei fatti bellici. Il calcio si è dimostrato un veicolo formidabile per la propaganda, tanto ieri, quanto oggi.  Ma la legge del campo, la legge del calcio, spesso non fa rima con quella della propaganda, ed il risultato emerso dal campo fu sorprendente per i nazisti.

Queste le formazioni in campo. Per la rappresentativa nazista Wehrmacht Trieste: Sonnrein, Urba, Lennerts,Dell, Nebe, Donner,Harnischfeger, Bottgen, Gehrke,Baumanno, Deek. Per la formazione monfalconese: Benussi, Romano, Gratton, Pinazza, Salar, Lui, Zanolla, Magrini, Cergoli, Pellizzola, Zanolla. 

Il Piccolo del 1 novembre 1943 titolava l'esito in questo modo: Monfalcone- Wehrmacht 4-1. Tre reti del guizzante Cergoli. Giocatore che farà carriera nella massima serie giocando anche con la Juventus. La cosa interessante è che il giornale di allora, che era fortemente condizionato dalla linea politica imposta dagli occupanti, sin dalle prime battute cercava di giustificare la sconfitta nazista. La prima attenuante fu il vento che interessò il campo di calcio del Cantiere navale a cui la formazione ospite non si sapeva adattare. Tanto che il primo goal che subì avvenne proprio per "colpa" del vento con una papera clamorosa del portiere. La seconda attenuante era l'assenza di un giocatore, l'ala sinistra, che condizionò gli schemi in campo. Le parole di lusinga per la formazione occupante non mancarono mica, per una sfida presentata come cavalleresca, ma alla fine il commentatore, per quanto "di parte" dovette suo malgrado ammettere che tolto anche il fattore vento e tolta anche l'assenza del giocatore tedesco, la sconfitta dei nazisti sarebbe stata inevitabile, al massimo poteva essere più contenuta, poiché i tedeschi giocavano più per la platea che per portare il punto a casa, concludeva l'articolista, sottolineando che se la squadra tedesca non era capitolata con un risultato ancora più gravoso era solo per merito di Nebe, che "poche ore prima aveva ricevuto un telegramma con il quale gli comunicavano che la sua casa era stata distrutta dai bombardamenti della RAF". Poveri nazisti...

Insomma, una prima sconfitta importante arrivata per gli occupanti, ma dal campo di calcio, mentre nella Venezia Giulia si svolgeva la Resistenza contro i nazisti, con la battaglia di Gorizia che si era conclusa da poche settimane e che venne sostanzialmente ignorata dalla stampa locale in mano ai nazisti.

mb

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