L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Dal 14 ottobre un nuovo capitolo per la verità per Giulio. Quello processuale. Sarà difficile, ma giustizia sarà fatta


Non è la prima notizia nei media italiani, nonostante la portata del fatto, sono passati 64 mesi, e per l'omicidio di Stato commesso contro Giulio, il 14 ottobre il processo, quel processo unico che si farà in Italia, contro, per ora, quattro esponenti di spicco della dittatura egiziana, avrà inizio. 64 mesi di fatica immensa. Inizia ora un nuovo capitolo, si apre un percorso nuovo, difficile, in salita, ma è arrivato. Arrivato forse a tempo di record, nonostante, tutto, visti gli incredibili depistaggi mossi in campo da parte egiziana e la poca collaborazione del sistema istituzionale italiano, salvo qualche rara eccezione che si può contare sulle dita di una sola mano. A livello diplomatico e politico Italia ed Egitto continuano a relazionarsi da amici. Cercheranno di relegare l'omicidio di Giulio in qualche angolo isolato, in ombra, a cui dare poca visibilità, non dovrà il processo turbare l'ordine delle cose raggiunto tra Italia ed Egitto. Il processo il 14 ottobre partirà. Un giorno non qualunque, il 14 è quello della scorta mediatica, il 14 è il giorno in cui l'Italia decise di normalizzare i rapporti con l'Egitto rispedendo l'ambasciatore in Egitto. Il 14 sarà il giorno in cui inizierà il processo per la verità per Giulio Regeni. Ammazzato da un regime canaglia, con cui l'Occidente continua a rapportarsi come se fosse un Paese qualunque e non una delle peggiori dittature di questo secolo.  A giudizio sono finiti Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Quattro esponenti della National Security egiziana. Quattro nomi, quattro punte dell'iceberg del regime egiziano. L'Italia in giallo continuerà a sostenere senza se e ma la famiglia di Giulio, e questa Italia cresce di giorno in giorno e questo qualcosa vorrà pur dire. Bisogna dire grazie alla famiglia di Giulio, all'avvocato Alessandra Ballerini, per essere riusciti e riuscite a tenere il timone fermo, sono da esempio per quel mondo nuovo che è alle porte, che non vuole piegarsi ad un sistema cattivo e che annienta i diritti umani, hanno affrontato tempeste malvagie, onde funeste, evitato con maestria scogli micidiali che avrebbero fermato chiunque. La barca va, va verso la giustizia, quella vera, non di comodo. Sarà lunga, non tanto lunga, ma sarà lunga, sarà difficile,  non una passeggiata, si dovranno ancora fare i conti con un sistema egiziano vendicativo e diabolico e mafioso e con un sistema Italia in parte colluso con quel mondo, ma la barca va, va verso il suo porto, non è lontano il porto della giustizia, se ne sente l'odore, è lì, che aspetta, ma da sola non potrà arrivare, servirà tutta la forza d'animo e di corpo del popolo giallo, quello che non si è mai arreso alle menzogne e alle vigliaccate della dittatura egiziana di Al Sisi ed alla complicità di parte del sistema Italia.

mb

fonte foto social

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