La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Il Comitato europeo dei ministri mette sotto osservazione la Slovenia sui diritti delle minoranze. Entro il 2023 deve risolvere le criticità

 


La notizia è stata data in prima battuta da RadioCapodistria a cui è seguito anche l'approfondimento di Stefano Lusa. Si tratta del provvedimento del Comitato dei Ministri europeo che è intervenuto ai sensi dell'articolo 16 della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Evidenzia il comitato che una volta preso atto della valutazione effettuata dal Comitato di Esperti della Carta Europea a tutela delle lingue minoritarie, in merito all'applicazione della Carta da parte della Slovenia; preso atto delle osservazioni presentate dalle autorità slovene sul contenuto della relazione del Comitato di esperti; tenendo presente che questa valutazione si basa sulle informazioni fornite dalla Slovenia nel suo quinto rapporto periodico, informazioni supplementari fornite dalle autorità slovene, informazioni presentate da enti e associazioni legalmente stabiliti in Slovenia e sulle informazioni ottenute dal Comitato di esperti durante la visita in loco; raccomanda alla Slovenia di tenere conto di tutte le osservazioni e raccomandazioni del Comitato di esperti e, in via prioritaria:

1. riconoscere il croato, il tedesco e il serbo come lingue minoritarie tradizionalmente parlate in Slovenia e di applicare le disposizioni della parte II della
Carta europea delle lingue regionali o minoritarie  a queste lingue, in collaborazione con gli oratori;

2. sviluppare l'insegnamento della lingua e della cultura romanì a tutti i livelli appropriati;

3. intensificare le misure per sensibilizzare il pubblico alle lingue regionali o minoritarie nell'istruzione ordinaria e nei mass media;

4. garantire risorse sufficienti per la fornitura di programmi televisivi in ​​ungherese e italiano.

Il Comitato dei Ministri, conclude, invitando le autorità slovene a fornire le informazioni sull'attuazione delle raccomandazioni per un'azione immediata contenute nel quinto rapporto del Comitato di esperti a tempo debito e nel loro sesto rapporto periodico entro il 1 ° gennaio 2023.

Dunque la Slovenia finisce sotto osservazione per le mancate e piene tutele dei diritti delle minoranze, inclusa la questione di RadioCapodistria, patrimonio comune universale da salvaguardare e che invece in Slovenia continua ad essere sistematicamente sotto attacco a partire dalla vicenda dei tagli.

 

mb 

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