In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...
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In Croazia superati i pregiudizi storici anti italiani. Ritorna a Fiume la sua bandiera storica tramite un compromesso. Sarà solo cerimoniale
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Dal mese di giugno la città di Rijeka, Fiume, ha la sua "nuova" bandiera storica che affianca quella ufficiale. Ritorna la bandiera cerimoniale del 1870, quella tricolore a strisce orizzontali di carminio scuro, giallo dorato e blu oltremare. Al centro della bandiera c'è lo storico stemma della Città: in uno scudo ovale rosso con il piede destro in piedi su una roccia c'è un'aquila nera a due teste con ali sollevate ed entrambe le teste che guardano verso sinistra, con becchi dorati e gambe e lingue rosse, il piede sinistro che regge una brocca mentre si rovescia intorno alla roccia.
Sopra l'aquila c'è la corona reale imperiale e croata austriaca con due nastri blu. Sotto lo scudo c'è un nastro con la scritta "Indeficienter". Come rende noto l'amministrazione fiumana da questo momento la bandiera cerimoniale della Città sarà costantemente esposta nello stand sulla Piazza della Risoluzione di Fiume, così come in altre località in occasione di varie cerimonie cittadine.
E' stata una lunga peripezia quella che ha portato al via libera. Una battaglia iniziata nel 1998, ma venne boccata dalla Repubblica croata perchè "il colore rosso-giallo-blu, sebbene in passato fosse nella bandiera di Rijeka, è ora utilizzato dall'Associazione del Comune Libero di Rijeka in esilio, cioè un'organizzazione irredentista in Italia".
C'era quindi un pregiudizio storico anti italiano che rischiava di voler identificare quella bandiera con qualche pretesa italiana sulla città. In un Paese dove vivi ancora oggi sono i ricordi dei 500 giorni di dittatura dannunziana, del 12 settembre del 1919 e finita nel gennaio del '21. Ricordiamo che occuparono Fiume per annetterla all'Italia, distruggendo l'autonomia secolare della città. Ci riusciranno. Così come riuscirono a distruggere anche il simbolo di Fiume i dannunziani segando una delle teste dell'aquila, pensando che fosse un simbolo collegato all'Impero. Una seconda tappa per la restituzione alla città della sua bandiera cerimoniale ufficiale è avvenuta nel 2016, una delibera del consiglio comunale che dava il via libera all'utilizzo per ricevere un nuovo stop dalla Croazia nel 2018.
Si è passati anche Tribunale amministrativo di Fiume e alla fine si è arrivati ad un compromesso. Il Consiglio Comunale ha deciso di introdurre una bandiera cerimoniale, che, insieme alla bandiera ufficiale, sarà esposta in occasioni cerimoniali e nei giorni festivi. Secondo i dati disponibili, attualmente circa il 42% delle unità di autogoverno locale nella Repubblica di Croazia ha una sorta di bandiera cerimoniale. Come ha reso noto il Comune di Fiume la sua introduzione non richiede l'approvazione del Ministero dell'Amministrazione. Insomma, un compromesso per la restituzione a Fiume della sua bandiera storica.
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Trieste, Triest, o Trst, Udine, Udin, Weiden o Viden. Due città distanti poco meno di 100 km. Con una cultura profonda, una storia complessa, che ancora oggi divide. Due città capoluogo di due regioni differenti, con identità differenti, il Friuli, Udine, la Venezia Giulia, Trieste per fondersi e confondersi con una mescolanza spesso mal digerita nell'unità del Friuli Venezia Giulia senza più alcun trattino divisore passando dal cuscinetto della Bisiacaria. Nonostante nel complesso si sia in una regione poco più piccola della sola provincia di Bari per popolazione. La sua area è pari a 7.924 km² cioè di poco superiore alla provincia di Sassari o Torino o Cosenza o Bolzano ad esempio. Ma con o senza trattino la divisione e la rivalità tra queste due città esiste, persiste e resiste. Dai dileggi, ai giochi, dallo sport, dal basket al calcio, a tutto ciò che può portare alla rivalità. Due bellezze contrapposte se non opposte, dalla bora di Trieste all'eleganza di Udine, ...
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