Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Per contrastare il terrorismo servono misure straordinarie e di unità come quelle per demolire il nazismo

Libertà, uguaglianza, fratellanza, valori meravigliosi, che dovrebbero connotare la "civiltà" europea, non ci stanno salvando dal terrorismo. Chi vuole la morte di questi valori, sicuramente non vuole il bene dell'umanità e non merita alcuna pietà. In Europa oramai puntualmente si vive uno stato di guerra vero e proprio anche se per ragioni di "opportunismo" e forse anche masochismo politico non è riconosciuto come tale. Esplode una bomba, arriva un furgone killer a velocità folle e chissà cosa ancora nel bel mezzo della tua ordinaria quotidianità senza più serenità.

Forse si dovrebbe comprendere in Europa, anche se non si capisce bene cosa sia oggi l'Europa, che ci si trova in una situazione storica similare a quella dell'8 settembre italiano che porterà alla formazione di una complessa ed organica resistenza con il supporto determinante degli alleati per opporsi all'invasione nazista.
Ed il terrorismo è come il nazismo.
Sono necessarie misure straordinarie e di unità e di coordinamento importanti a livello europeo per combattere il demone del nostro secolo.  Da soli si andrà a sbattere contro il muro.

Si deve contrastare con ogni mezzo e con tolleranza zero la religione dell'odio, la "radicalizzazione islamista",  malefica maschera che porta al nuovo nazismo passando per il terrorismo. 
Un terrorismo che  manipola e strumentalizza a proprio piacere persone appartenenti a diversi e non sempre omologati standard sociali che meritano comunque la peggior pena per gli atti profondamente criminali che vogliono compiere od hanno compiuto. Sarà idealmente la laicità a salvarci, e non una nuova crociata, quella laicità che racchiude principi importanti istituzionalizzati attraverso le varie Costituzioni diffuse nell'occidente.

Principi che consentono l'armonia e la concordia tra diverse culture che la violenza del terrorismo vuole demolire colpendo determinati Paesi in circostanze politiche anche non casuali.  Ritornano i fantasmi di un tempo cupo e nero. 
Oggi domina il vento dell'odio figlio del sentimento della paura che spinge il vecchio continente sempre più inevitabilmente verso istanze profondamente reazionarie e di chiusura. Non è vero che non abbiamo paura. E' una grande menzogna dire che non abbiamo paura. Abbiamo tutti paura, una enorme paura, perchè non siamo robot, non siamo automi e questa paura rischia di liberare i peggiori aspetti dell'essere umano che si scaglieranno contro gli ultimi della scala sociale, quelli più facili da colpire, affondare, demolire, su cui sfogare le nostre insicurezze, i nostri timori lasciando però immune il vero nemico da contrastare e sconfiggere, perchè difficilmente identificabile, complesso, astratto. E continuare a ripetere "non abbiamo paura", non prevedere sistemi che possano favorire il controllo della paura, la gestione "umana" della paura, su più livelli, significa favorire questi processi, significa mandare l'individuo allo sbaraglio più totale con effetti devastanti per il nostro equilibrio sociale.
Marco Barone

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