Nei siti della scuola, dopo l'ennesimo intervento di Renzi, nel settore scolastico, è partito il dibattito.
Su cosa? Sul fatto che Renzi abbia lanciato la proposta, come suggerita da qualcuno che vive il mondo della scuola, riguardante una problematica reale, il non saper più scrivere. Problema che colpisce spesso gli italianissimi, basta fare un giro su facebook, ad esempio, e dilettarsi nel leggere i madornali errori se non orrori di grammatica, come posti in essere soprattutto da chi difende la presunta supremazia millenaria della "cultura "italiana, o di Dante e così via scrivendo. Renzi dice meno T9 e più dettati e riassunti. In parte ha ragione, il dipendere dalla tecnologia, dai computer, ha de facto comportato il non saper più scrivere in italiano. Spesso ci si affida ai correttori automatici, il vocabolario non lo si apre più. Ed il rischio è che un giorno si perda anche "la mano" a furia di scrivere con la tastiera o con il dito. Peggiorando dunque la propria scrittura. In Francia si è proposto un dettato al giorno per incrementare la padronanza con la lingua francese. Sicuramente migliorare e perfezionare gli esercizi di scrittura è importante specialmente per gli studenti stranieri oltre che per quelli italiani, ma una cosa è certa, dettati e riassunti, se privi di contenuto, di riflessione, di capacità di analisi critica, se non aiutano la ragione ed il pensiero, saranno semplicemente inutili contenitori finalizzati a salvaguardare una forma che non avrà più alcun contenuto ed il pensiero corre e non può che correre nei confronti del devastante sistema Invalsi che certamente non aiuta lo sviluppo di una indipendente ed autonoma capacità critica. Insomma se l'esempio lo conferisse proprio il capo del governo non sarebbe male però. Meno Twitter e più libri, meno slogan e più sostanza critica. Ma questo, si dirà, è un discorso diverso. Ne siamo certi? Visto che le lezioni di moralità vengono date da chi è cultore di un certo tipo di comunicazione ovvi cattivi pensieri sono inevitabili.
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