C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Ispettori negli ospedali della Calabria

La decisione del ministro Sacconi: sono chiamati a far luce sulle cause dei decessi


dal corriere.it Giovedì un'altra morte sospetta in un ospedale della Calabria, quello di Lamezia Terme, dopo un intervento chirurgico per appendicite acuta e, dopo 24 ore, il ministro Sacconi invia ispettori a far luce sui casi recenti di sospetta malasanità nella regione.

L'ULTIMA VITTIMA - Giuseppe Francolino, 26 anni, originario di Tropea (Vibo Valentia), secondo quanto si è appreso si era recato all'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia il 17 agosto con dolori all'addome. In quell'occasione gli erano stati prescritti antidolorifici. Tuttavia in seguito al persistere dei dolori il giovane è stato ricoverato all'ospedale di Lamezia Terme, dove è stato operato nei giorni scorsi di appendicectomia. Giocvedì sono giunte le complicanze che hanno portato al decesso. I familiari hanno sporto denuncia ai carabinieri. «Mio figlio non ha avuto un soccorso immediato, poi le cose si son complicate ed è morto»: è l'atto di accusa di Domenico Francolino, il padre di Giuseppe, il ragazzo di 26 anni morto nella tarda mattinata di ieri nell'ospedale di Lamezia Terme dopo essere stato sottoposto, nei giorni scorsi, ad un intervento chirurgico per peritonite.

L'INVIO DEGLI ISPETTORI - Gli ispettori del ministero della Salute collaboreranno col Servizio sanitario della Regione Calabria per accertare le cause dei sei decessi che si sono verificati negli ultimi 20 giorni in Calabria. A deciderlo è stato il ministro Maurizio Sacconi, dopo la catena di morti sospette che si sono verificate negli ultimi giorni, a cominciare da quella di Sara Sarti, la bambina di cinque anni deceduta lunedì scorso nell'ospedale di Locri.

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