La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Il Consiglio di Stato approva la politica delle impronte digitali ai bambini Rom

L’organo di governo aveva già ritenuto ammissibile l’identificazione con un badge dei minori che vivono nei campi, come la Stella di David connotava gli Ebrei nei ghetti


Roma, 27 agosto 2009 - Il Consiglio di Stato, contrapponendosi alla sentenza emessa lo scorso 1 luglio dal TAR del Lazio, ha ammesso in data odierna l'identificazione dei minori - oltre che degli adulti - che vivono nei campi Rom autorizzati, anche attraverso rilievo delle impronte digitali e fotosegnalazione.


Il Tribunale amministrativo del Lazio aveva parzialmente accolto (sentenza n. 06352/2009) il ricorso presentato dall'European Roma Rights Center contro il D.P.C.M. del 21.05.2008 e le relative ordinanze in materia di dichiarazione dello stato di emergenza riguardo agli insediamenti di comunità nomadi in diverse regioni italiane, nonché in relazione ai regolamenti adottati dai Prefetti di Roma e Milano per la gestione dei villaggi attrezzati per le comunità nomadi nella Regione Lazio e nel territorio del Comune di Milano.


Il Consiglio di Stato è organo di governo, il cui presidente è nominato dal Primo ministro e questa sua decisione era scontata, almeno secondo gli attivisti del Gruppo EveryOne. Essa tuttavia servirà alle Istituzioni intolleranti per attuare l'aspetto più odioso delle già disumane politiche discriminatorie, - un aspetto a lungo perseguito - nonostante la stigmatizzazione del Consiglio d'Europa, dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e di tutte le principali organizzazioni umanitarie.


“Dopo la legge n° 94, che bolla profughi e disperati come se fossero criminali, trasformando il diritto in uno strumento di persecuzione etnica e razziale - commentano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti del Gruppo EveryOne - dopo la strage di Lampedusa, i giochi e i manifesti diffusi dalla Lega Nord, che invitano ad affondare o torturare i clandestini, ecco che torna il progetto delle schedature etniche con rilievo delle impronte digitali per i bambini Rom. Ancora una volta le autorità definiscono questa misura discriminatoria e aberrante, tanto più se si tenta di spacciarla per una forma di tutela dei minori, mentre si tratta in realtà di un abuso che viola un principio fondamentale della nostra Costituzione, sancito anche nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e nella Convenzione dei Diritti dell'Infanzia”.


Mentre Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano, annuncia che le schedature nei campi nomadi riprenderanno, il Gruppo EveryOne, l'associazione European Roma Rights Centre, l'Osi e una rete di organizzazioni antirazziste preparano nuove azioni legali contro il provvedimento.


“E' importante che questo genere di disposizioni discriminatorie, umilianti e antidemocratiche sia messo al bando una volta per tutte”, conclude EveryOne .

Ricordiamo che il 5 agosto scorso lo stesso Consiglio di Stato aveva ritenuta ammissibile l'identificazione dei Rom che vivono nei campi con un badge specifico da appuntarsi sul petto, equivalente alla Stella di Davide che connotava gli ebrei nei ghetti e nei campi di concentramento nazisti.




Gruppo EveryOne

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