L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

Dalla distanza di 1 metro, a io resto a casa, passando dagli irresponsabili

La chiamano distanza di sicurezza sociale. La minima suggerita è di 1 metro. Anche nei supermercati quando vai a fare la spesa puoi leggere l'avviso che ti invita a stare ad 1 metro di distanza. Ma la cassiera non avrà alcun strumento di protezione. Nè mascherina, né guanti. 1 metro di distanza. I baristi dovranno dotarsi di metro. Se non la rispetti, rischi la sanzione. La distanza di sicurezza sociale non viene rispettata da tutti. In alcune circostanze è impensabile riuscire a mantenerla. 1 metro di distanza. Intanto, partono i processi a chi questo metro di distanza non lo mantiene. Finisce nel taccuino dei soggetti irresponsabili. Come quelli del famoso assalto al treno per il sud dalla stazione di Milano. Tutta Italia li odia. Milano, perchè li vedono come gli Schettino del coronavirus, il sud, perchè li vedono come possibili untori. E nel mezzo si pone quel io resto a casa. Selfie, video, di chi promuove a stare a casa. Un pò di auto promozione sociale. O meglio, asociale. La situazione è critica. Statevene a casa. E fatevi una bella fotina. O un bel video. Intanto, Milano non si ferma, o la città che vuoi non si ferma, è già finito nel cassetto. Una roba tanto ridicola che surreale. Non poteva che avere vita breve. 16 milioni di persone in quarantena. Questo è. Centinaia di morti, migliaia di contagiati, sanità devastata dai tagli, al collasso. Continuano gli elogi ai medici e infermieri spremuti come un limone, e intanto di intenzioni di investire seriamente nella sanità, se ne intravedono poche, a parte qualche misura straordinaria che si rivelerà essere la solita toppa che non risolverà niente. Ed il sud trema. Trema perchè sa che un contagio del coronavirus esteso come quello che si è verificato nel nord non sarebbe in grado di affrontarlo. La colpa, sarà, manco a dirlo degli irresponsabili.

mb

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