Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Dalla distanza di 1 metro, a io resto a casa, passando dagli irresponsabili

La chiamano distanza di sicurezza sociale. La minima suggerita è di 1 metro. Anche nei supermercati quando vai a fare la spesa puoi leggere l'avviso che ti invita a stare ad 1 metro di distanza. Ma la cassiera non avrà alcun strumento di protezione. Nè mascherina, né guanti. 1 metro di distanza. I baristi dovranno dotarsi di metro. Se non la rispetti, rischi la sanzione. La distanza di sicurezza sociale non viene rispettata da tutti. In alcune circostanze è impensabile riuscire a mantenerla. 1 metro di distanza. Intanto, partono i processi a chi questo metro di distanza non lo mantiene. Finisce nel taccuino dei soggetti irresponsabili. Come quelli del famoso assalto al treno per il sud dalla stazione di Milano. Tutta Italia li odia. Milano, perchè li vedono come gli Schettino del coronavirus, il sud, perchè li vedono come possibili untori. E nel mezzo si pone quel io resto a casa. Selfie, video, di chi promuove a stare a casa. Un pò di auto promozione sociale. O meglio, asociale. La situazione è critica. Statevene a casa. E fatevi una bella fotina. O un bel video. Intanto, Milano non si ferma, o la città che vuoi non si ferma, è già finito nel cassetto. Una roba tanto ridicola che surreale. Non poteva che avere vita breve. 16 milioni di persone in quarantena. Questo è. Centinaia di morti, migliaia di contagiati, sanità devastata dai tagli, al collasso. Continuano gli elogi ai medici e infermieri spremuti come un limone, e intanto di intenzioni di investire seriamente nella sanità, se ne intravedono poche, a parte qualche misura straordinaria che si rivelerà essere la solita toppa che non risolverà niente. Ed il sud trema. Trema perchè sa che un contagio del coronavirus esteso come quello che si è verificato nel nord non sarebbe in grado di affrontarlo. La colpa, sarà, manco a dirlo degli irresponsabili.

mb

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