La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Trieste e quella tragedia che si ripete.E gli sciacalli non perdono tempo a fomentare odio contro gli stranieri

Una tragedia che si ripete. Nel giro di cinque anni. Due dinamiche diverse, due moventi diversi. Nel 2014, un ragazzo afgano con problemi psichici, aggredisce un poliziotto al piantone della Questura di Trieste, spara alcuni colpi, uno di questi si ficcherà sul muro della chiesa e poi si sparerà in testa. Il questore di allora lo definì quel fatto come un dramma della disperazione. Cinque anni dopo, un fatto completamente diverso. Per quello che si è appreso, vi sarebbe stata una colluttazione, viene sottratta, in Questura ad un poliziotto, la pistola. Due persone sudamericane, per quello che si è appreso, erano state convocate per un presunto crimine commesso. E si spara. Anche in questo caso il protagonista di questo crimine pare aver problemi psichici. Trentenni. Come i due giovani ragazzi trentenni, due poliziotti al servizio della Questura di Trieste uccisi in questo tragico pomeriggio del 4 ottobre. Un terzo poliziotto rimarrà ferito come uno dei due sudamericani. Trieste proclama il lutto cittadino. Una tragedia che si ripete, con quella maledizione della pistola sottratta. Il pensiero va soprattutto alle famiglie delle vittime di questo tremendo fatto e si esprime solidarietà alla Polizia di Stato. E purtroppo gli sciacalli che stanno strumentalizzando questa vicenda per fomentare odio sociale contro gli stranieri, contro i migranti, ovviamente non hanno perso tempo. C'è addirittura chi giustifica l'odio razzista che si sta manifestando in più forme con la scusante dell'emozione. Tutto ciò è semplicemente vergognoso e oltraggioso anche per le vittime stesse di questo agghiacciante fatto che ha sconvolto tutta l'Italia.
mb



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