La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Se il FVG Pride avrà il patrocinio di Lubiana e non della città dove si svolge, Trieste




Il primo FVG pride della storia di Trieste con un manifesto di ben 32 punti, cercherà di rendere Trieste più arcobaleno e meno cupa, rispetto a chi preferisce vivere nel medioevo. Vivere in un mondo dove è diritto di tutte e tutti essere liberi e uguali nella propria diversità, dovrebbe essere la normalità, oggi. Essere ciò che si è. Essere riconosciuti per ciò che si è ed essere tutelati per ciò che si è. A Trieste si vivrà un paradosso che ben rappresenta lo stato delle cose. Una città che ospita il FVG Pride, che non conferisce il patrocinio, che aveva alzato le barricate sull'occupazione di suolo pubblico dell'ex Piazza Grande, ora Piazza dell'Unità d'Italia, un luogo dove l'unità, a quanto pare, per volere di alcuni, è possibile solo se non turbi il sentimento di chi preferisce processioni riparatrici, rosari ed esorcismi, alla libertà, uguaglianza, fratellanza, diventati valori assoluti per un mondo che ama i diritti umani e vuole il progresso. Purtroppo in FVG sono pochi i Comuni che si sono lanciati a conferire il patrocinio al FVG Pride in una regione dove ci sono 215 comuni. Comunque, nella consapevolezza del quadro difficile in cui ci si trova, è importante che dei patrocini sono stati concessi. Pochi, ma buoni. Passo dopo passo, il muro cadrà. Il patrocinio non deve essere richiesto per essere concesso ad iniziative così importanti, a volte la spontaneità vale più di mille atti e formalità. E, ritornando al paradosso, se Trieste, o meglio chi governa Trieste, perchè Trieste è altra cosa rispetto a chi la governa, non concede il patrocinio, una lezione bellissima, arriva da Lubiana. Splendida e vitale capitale della Slovenia. Già città arcobaleno, con alle spalle ben 18 Pride! Mica bazzecole. Ancora una vola una lezione di "resistenza" arriva dalla Slovenia. E la lettera del sindaco di Lubiana, inviata al Comitato del FVG Pirde e ad Antonella Nicosia, racchiude nelle sue poche righe, quel rispetto per i diritti, quella visione progressista della società, che dovrebbe essere propria di chi ha responsabilità di governo, di chi dice voler rappresentare le Istituzioni in armonia con i principi fondamentali della carta dei diritti umani e della Costituzione.
mb
Questo il testo della lettera: 

Cara Antonella, egregio Comitato FVG Pride,
voglio esprimere il mio supporto al Pride di Trieste e a tutte le altre attività con le quali il comitato Friuli Venezia Giulia Pride e le altre associazioni n
on governative stanno lavorando per l’eguaglianza delle persone LGBT+.

Ad un evento importante, che ogni anno si svolge in molte città del mondo e celebra l’anniversario dei moti di Stonewall come monito pubblico che a tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere o meglio dall’aspetto di genere, vengano assicurati i diritti umani.

Valori quali tolleranza e rispetto delle diversità devono sempre e dovunque essere implementati, e dobbiamo anche renderci conto, che le differenze ci rendono più ricchi e non ci dividono, che siano differenze culturali, linguistiche, etniche, orientamento sessuale, identità di genere o religiose. Il pride può così aiutare a rendere consapevoli, ad un dibattito più aperto, alla tolleranza, alla non discriminazione ed eguaglianza delle persone LGBT+.

Ljubljana è una città arcobaleno, perché rispettiamo le diversità e viviamo assieme. A Ljubljana sono stati organizzati già 18 pride, ai quali ho patrocinato. Con le associazioni LGBT+ abbiamo creato una partnership ed avviato diversi progetti - dai gruppi di mutuo auto aiuto, il punto di informazione giornaliero, fino a varie attività di educazione e consapevolezza.

Con la speranza, che il messaggio del pride giunga a chiunque e che inviti le persone a riflettere su ciò, che possono fare per rispettare e includere le diversità, vi saluto cordialmente

Zoran Janković

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