Si ripristini a Ronchi la storica lapide della strage nazifascista del 15 settembre '43, il massacro di 8 soldati

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Il 15 settembre del 1943, cioè pochi giorni dopo la costituzione della storica Brigata Proletaria, quando mille partigiani si ritrovarono a Selz per cercare di arrestare, con la battaglia di Gorizia, l'avanzata nazista, a Ronchi si realizzò una strage per mano nazista, che comportò la morte di 8 soldati. Come avevamo già ricordato recentemente sulle pagine del Piccolo, di questa tragedia ne fu realizzata una specifica scheda storica per iniziativa di Luzzi, nell'importante atlante delle stragi nazifasciste e quella del 15 settembre '43 è stata l'unica avvenuta a Ronchi. Per anni venne realizzata una cerimonia,  il parroco, don Falzari, fece innalzare nell’immediato dopo guerra una lapide con una croce ed una scritta sul marmo nero: Tendenti alla Patria, freddati dal piombo ai piedi del Carso, qui sostano i loro corpi per riprendere la via alla Patria eterna nella resurrezione finale. Req. aet. dona eis Domine et lux perpetua luceat con i solo nomi dei tre allora...

Il Curling Bisiac ha reso famosa la Bisiacaria nel mondo

Il Curling Bisiac oramai non necessita più di essere presentato. E' diventato patrimonio sportivo, culturale e sociale della Bisiacaria ed ha oltrepassato i confini regionali arrivando anche all'estero.  Ha reso noto un Territorio conosciuto soprattutto tra le parti del Friuli e Trieste, visto che si pone come terra di mezzo tra due località sempre rivali tra di loro. Ancora oggi sono incerte le origini del nome Bisiacaria. Quello più accreditato lo vuole come originario dallo sloveno con il significato di profugo, per altri era invece termine derivante dal veneto, bislaco, con cui si offendevano i veneti del Friuli fino a chi parlava sloveno o croato nell'Istria. C'è chi dice che derivi da bis aquae, perchè collocato tra l'Isonzo ed il Timavo, ma per i puristi della lingua ciò è una forzatura impropria, chi, invece, per la presenza di serpenti, le bisse. Un nome che continuerà a far discutere, che comunque segna l'identità di una zona territoriale ben definita che dal Carso passando dai fiumi scivola sull'Alto Adriatico, con 8 Comuni a livello amministrativo rientranti in questa fetta di terra stretta tra Trieste ed il Friuli. Con proprie tradizioni, a partire dai costumi e soprattutto con una propria lingua dialettale, il bisiaco.
Ed il bisiaco è la forza del Curling Bisiac. D'altronde si chiama così non a caso. E basta vedere i nomi delle squadre che partecipano, sono circa la metà quelle che hanno un nome in bisiaco. Tutte con un logo originale e spettacolare a livello grafico.


E la cosa straordinaria di tutto ciò è che questo sport, miscela tra goliardia e competizione, è diventato un canale di promozione importante di questi luoghi. Se prima in Italia  e nel resto del mondo in pochi sapevano dell'esistenza della Bisiacaria, ora, grazie al Curling Bisiac, la conoscenza si è diffusa in modo notevole.

Marco Barone

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