Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

La "passione" della sinistra, altro che via crucis con la destra che vincerà senza se e ma perchè l'Italia è già a destra


Non si offendano i cattolici, i cristiani, i credenti. Ma effettivamente forse nessuno è più ortodosso e coerente come la sinistra nella dedizione che ha per la via dolorosa, la via crucis, che porterà alla sua crocifissione sul Golgota della politica italiana. Da quando è caduto il muro di Berlino è crollato un mondo di idee e di ideologie. Si è frantumato l'universo che ha diviso il mondo in due blocchi, ha trionfato il blocco dell'Occidente, spazzando via ogni resistenza opposta, avversa e contraria.  La parola comunismo è sparita oramai pure quasi dai vocabolari pur i concetti essendo rimasti perfettamente attuali ed attuabili, perchè la minestra è sempre la stessa, cambierà il condimento, ma non il sapore, non la sostanza, non la ricetta di base. La sinistra propensa ad avere ruoli di governo per ragione di sopravvivenza si è trasformata, ha cambiato pelle, si è mimetizzata sino ad arrivare al presente indigesto. Non è una questione di se vincerà la destra, ma solo di come ed in che misura vincerà. Perchè il Paese è già svoltato a destra e la sinistra ha avuto il ruolo di facilitatore della destra. Con queste elezioni si chiuderà il quadro deprimente di un ciclo politico iniziato soprattutto dopo la caduta del muro di Berlino. La via crucis giungerà a compimento. Si chiuderà una stagione che molti non rimpiangeranno. Di errori e di orrori ne sono stati fatti a bizzeffe con il solito concetto leninista del che fare mai sepolto, perchè senza eterna soluzione, e neanche mortale, semplicemente non c'è nel mondo di oggi senza cadere nella banalità o nel semplicismo. Ci aspetteranno anni difficili. Sempre più ostili. Questione, ovviamente, di punti di vista.  Dopo la crocifissione politica della sinistra che si realizzerà con queste elezioni, che più di qualcuno benedirà, sia a livello nazionale che regionale, se si vuole ambire alla nascita di un qualcosa di nuovo ma che si ritrovi negli ideali della rivoluzione francese, questi sì eterni, si dovrà ragionare da adulti, perchè in questo mondo non c'è più spazio per i sogni, da persone pragmatiche e soprattutto senza chi cercherà per l'ennesima volta di riciclarsi. Il tempo del riciclo è finito. Si deve svoltare pagina, radicalmente ed anche in modo doloroso, tanto a questo siamo abituati. Poi certo vi è il qualunquismo che vorrebbe sepolte le massime categorie di destra e di sinistra, ma non ha futuro, è solo una reazione impulsiva ed istintiva e rabbiosa nei confronti di un sistema che piace sempre meno ma con il quale ci dovrai convivere per i prossimi decenni se non di più.
Marco Barone



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