Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Il Friuli Venezia Giulia made in Cina, passando dal porto di Trieste e forse dallo scalo di Ronchi

La Cina è una potenza economica. E' un Paese enorme con oltre un miliardo di abitanti. Un Paese teoricamente "comunista" ma che di comunista forse ha solo il nome e l'impostazione di alcune decisioni interne di partito, o per il decisionismo centralizzato, altrimenti se fosse stato realmente comunista difficilmente Paesi come l'Italia che hanno demonizzato l'Unione Sovietica o la Jugoslavia si relazionerebbero con potenze del genere e gli americani non lo consentirebbero mica.

Stringere il rapporto con la Cina significa bypassare la Russia, ma un ponte tra Italia e Cina, avrà sicuramente uno dei suoi pilastri fondamentali in Friuli Venezia Giulia, a partire dal porto di Trieste e forse dall'aeroporto di Ronchi, almeno sulla carta delle intenzioni e possibilità.

Si parla da tempo oramai di questa benedetta via della seta. Di treni, di merci, di navi. Non si parla, però di diritti umani. Certo che se nel mondo i diritti umani camminassero allo stesso ritmo delle relazioni economiche non sarebbe mica una blasfemia immonda.

Comunque sia la strada è tracciata, il Friuli Venezia Giulia si prepara ad essere made in Cina, se questo significa diventare solo uno strumento per il capitale cinese, od una opportunità per l'intera comunità del FVG, lo svelerà il tempo, magari oltre che di vie economiche e commerciali si discuterà anche di come elevare i diritti umani in quel Paese, i diritti dei lavoratori, perchè fino a quando continuiamo a relazionarci con sistemi dove i precetti fondamentali previsti dalla nostra Costituzione non sono contemplati neanche con mezza virgola, è come compromettere lo stesso spirito della nostra Magna Carta.
Però, a dirla veramente tutta, vogliamo proprio noi fare la morale? Noi, quelli che hanno mandato in pensione anticipata precetti costituzionali contemplati solo nella carta? Per la classica forma senza sostanza?
Una cosa positiva però vi è. Da quando i cinesi hanno mostrato i muscoli al mondo, comprato società come l'Inter od il Milan li si guarda con occhi diversi, ed il razzismo che vi era nei loro confronti, anche in Italia, è certamente calato in modo drastico e Trieste con il suo porto, e Ronchi con il suo aeroporto, sicuramente saranno i due pilastri fondamentali di questo ponte che collegherà l'Occidente con l'Oriente. 

Marco Barone

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