Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Elezioni politiche e regionali: l'unica cosa certa è che l'astensione sarà pazzesca



Quando si vota? E chi lo ha capito? Qualcuno dice marzo, qualcuno vorrebbe magari agganciarle alle vacanze pasquali. Sai che bel ponte che ne verrebbe fuori. Questo sì che sarebbe un bel regalo per gli italiani.

Lo si percepisce nell'aria. E' un continuo che cresce mese dopo mese, dopo ogni appuntamento elettorale. E' inutile dire che il voto è un dovere, e dovere non significa obbligo ed i soliti mille bla bla bla. Anche il non voto è un voto, l'astensione è un voto politico. E questa volta sia alle politiche che alle regionali si raggiungerà una quota storica pazzesca.
 
Marco Barone 


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