Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Quale il futuro della stazione di Monfalcone e Ronchi Nord?

Tra Ronchi e Monfalcone, che messi insieme non arrivano neanche a 50 mila abitanti, a breve ci sarà il record dei record. Tre stazioni dei treni, nello spazio di pochissimi km di distanza, a pochi minuti di distanza l'una dall'altra, senza dimenticare la quarta dormiente, la storica Ronchi sud. Come è noto Ronchi Nord è stata depotenziata, a marzo dovrebbe arrivare il primo freccia rossa a bassa velocità nell'area del polo intermodale. Non è detto che per quel periodo la stazione dei treni Ronchi Aeroporto ci sarà. Ci sarà sicuramente il polo intermodale con buona parte delle sue strutture, parcheggi, passerella sperando che quel grigiore che ti viene sbattuto in faccia appena atterri a Ronchi, possa andar via. Il blocco di cemento del parcheggio multi-piano potrebbe accogliere dei murales o delle gigantografie che sponsorizzano il nostro territorio, un minimo di estetica non guasterebbe visto che lì dove c'era la campagna ora c'è tutt'altro e non  stiamo mica parlando comunque del ragazzo della via Gluck, ma di Ronchi. Ora si è appreso dal giornale che a Monfalcone avrebbero intenzione di chiedere investimenti per abbattere le barriere architettoniche della locale stazione, giustissimo, e di provvedere anche ad un vero e proprio restyling. Stazione attivata nel lontanissimo 1860 e solo intorno al 1894 completerà il tratto ferroviario che proveniva da Venezia via Portogruaro. Quello che ci si domanda è quanto possono durare le stazioni di Ronchi Nord e Monfalcone ancora? 
La stazione di Ronchi aeroporto è pensata solo per i treni ad alta velocità, che andranno comunque qui a bassa velocità? Per uno scalo che ha come principale bacino di utenza il Friuli, la Venezia Giulia, il Veneto, la Slovenia e l'Austria? E dove non si va mica a 300 km orari sui binari? Quale ratio? Ecco, forse sarebbe il caso di capire il futuro di queste stazioni, Ronchi Nord e Monfalcone, prima di spendere altri soldi che seppur per progetti utili, rischieranno di essere semplicemente inutili per il non futuro di alcune stazioni.

Marco Barone

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