La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

Immagine
Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Amministrative Ronchi: Il Comitato non fusione non c'entra niente con l'ipotetica lista contro la fusione

Ho fatto parte del Comitato non fusione fin dalla sua costituzione, conferendo nel mio piccolo, così come tutti quelli che ne hanno fatto parte, il giusto contributo per il bene della nostra Ronchi. L'esito del referendum è stato chiaro, la fusione, quella fusione nello specifico, priva di ogni consistenza e progettualità seria, non la vuole nessuno. Ora, l'articolo 19 della Legge regionale che disciplina la materia è chiaro quando afferma che "Entro sessanta giorni dalla proclamazione dei risultati del referendum consultivo, se l'esito è favorevole, la Giunta regionale è tenuta a presentare al Consiglio regionale un disegno di legge sull'oggetto del quesito sottoposto a referendum. Resta fermo il diritto di iniziativa legislativa dei consiglieri regionali e degli altri soggetti legittimati.L'esito negativo del referendum non preclude l'esercizio dell'iniziativa legislativa di cui al comma 2." Ma per sanare eventuali dubbi, vista l'incertezza assoluta del diritto nostrano, sarebbe cosa buona e giusta pretendere dalla Regione la parola formale definitiva sul no alla fusione prima del 23 ottobre, giorno in cui si voterà a Ronchi ed anche a Monfalcone. Tutti i soggetti che hanno dato il loro contributo hanno diritto a rivendicare ciò. Ma visto quanto appreso dalla stampa, ovvero che vi è la possibilità che nasca una lista che si richiami espressamente al no fusione, tengo a precisare che non c'entra assolutamente nulla con il Comitato no fusione di cui io ho fatto parte. Forse alcuni soggetti coincideranno, ma sono due cose separate e distinte e che potrebbe creare confusione, dunque è il caso di fare chiarezza sul punto. 
Quello che ci si augura è che nessuno strumentalizzi il lavoro del comitato no fusione per fini elettorali, perchè ciò sarebbe ingiusto ed irrispettoso verso quello che il Comitato ha voluto essere e rappresentare nella sua eterogeneità e visto anche quanto è stato deciso all'interno del Comitato. Personalmente sto dando un contributo ad un progetto politico, Sinistra per Ronchi, di cui esiste anche una pagina facebook con tale nome. Una lista unitaria, il nostro sarà un lavoro sul programma che comunicheremo a breve e sulla lista per Ronchi, chiamata a realizzare il nostro programma, senza compromessi, con giovani e meno giovani, ma tutti con un solo ideale, Ronchi come bene comune da tutelare  e noi ci crediamo. Non ci piacciono i litigi "personali" o le vendette, o la politica della resa dei conti. E queste elezioni sembrano correre proprio verso tale triste direzione. Noi siamo lontani da tutto ciò, abbiamo come interesse solamente il bene della nostra comunità. Siamo consapevoli del problema "democratico" che caratterizza questa tornata elettorale. Pochi giorni per raccogliere le sottoscrizioni, e pochi giorni per una campagna elettorale degna di tal nome. Una follia. Come sinistra per Ronchi abbiamo lottato per difendere l'esistenza del nostro Comune, contro una fusione priva di ogni progettualità, e questa cosa verrà evidenziata e nel programma vi sarà una parola chiara su ciò finalizzata a salvaguardare il no alla fusione, cosa che dovrebbero fare tutti i diretti interessati appartenenti alle varie liste che hanno creduto nel no alla fusione, ma senza per questo creare confusione in materia. Noi abbiamo lavorato prima di tutto sul programma, che verrà comunicato a breve. Prima il programma poi il resto. Abbiamo operato in questo modo. E la politica da ring non ci riguarda.
Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot