Quando il re incontrò a Ronchi... Mussolini, un incontro "profetico" per le sventure dell'Italia

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  Che i rapporti tra il re e Mussolini furono importanti, è notorio, almeno fino al colpo di coda del luglio 1943 quando si decise di ridimensionare il suo potere con il re che gli voltò letteralmente le spalle, mettendolo agli arresti. Uno degli incontri più significativi tra questi due personaggi, tutt'altro che felici della nostra storia repubblicana, avvenne a Ronchi, durante la prima guerra mondiale. Quando il re nell'ospedaletto di Ronchi si recò appositamente per porre il suo saluto a Mussolini che la stampa di allora descriveva "caporal maggiore gravemente ferito" in relazione ad una esercitazione sul Carso, dove non combattè mai direttamente contro gli austriaci. In tale incontrò il re mormorò al conte di Ruffia: "ecco un uomo che farà molta strada". Incontro profetico per le sventure che avrebbe dovuto patire l'Italia a causa di questi due protagonisti infelici della nostra storia,  avvenuto in quell'edificio scolastico realizzato sotto l...

Quale lo stato di sicurezza delle scuole del FVG in caso di terremoti? A dicembre 2015 finanziate solo 4 scuole

Quando vai sul sito della protezione civile, nella sezione terremoti, leggi: "Negli ultimi mille anni, circa 3000 terremoti hanno provocato danni più o meno gravi. Quasi 300 di questi (con una magnitudo superiore a 5.5) hanno avuto effetti distruttivi e addirittura uno ogni dieci anni ha avuto effetti catastrofici, con un’energia paragonabile al terremoto dell’Aquila del 2009. Tutti i comuni italiani possono subire danni da terremoti, ma i terremoti più forti si concentrano in alcune aree ben precise: nell’Italia Nord-Orientale (Friuli Venezia Giulia e Veneto), nella Liguria Occidentale, nell’Appennino Settentrionale (dalla Garfagnana al Riminese), e soprattutto lungo tutto l’Appennino Centrale e Meridionale, in Calabria e in Sicilia Orientale. Anche tu vivi in una zona pericolosa, dove in passato già si sono verificati terremoti o se ne sono avvertiti gli effetti. E ciò potrà accadere ancora in futuro." Dunque almeno un terremoto catastrofico ogni dieci anni, anche se ultimamente pare questa media essersi abbassata. Ogni volta assistiamo sempre alle solite scene, si ripetono sempre le stesse dinamiche, si invoca sempre l'irripetibile modello del Friuli, irripetibile perché la società attuale è totalmente corrotta, ogni volta si accendono i fari dell'attenzione su alcuni beni primari, come ospedali, scuole ecc. L'Italia è un Paese semplicemente andato in malora, si devono incrociare le dita. La prevenzione non è voluta, la speculazione è voluta. Senza voler generalizzare si può ben dire che in via complessiva la maggioranza delle nostre scuole non sono sicure, i nostri ospedali non sono sicuri, le nostre case non sono sicure. Ma sicuri sono gli sperperi per opere faraoniche ed inutili per la collettività.  Soffermandoci sulla problematica scuola, che è il luogo più delicato della nostra società, quale la situazione? Nel 2009, dopo il terremoto dell’Aquila, lo Stato ha avviato un piano nazionale per la prevenzione sismica, che prevede lo stanziamento alle Regioni di circa un miliardo di euro in sette anni con diverse finalità. In FVG al 17 dicembre 2015  si segnalano interventi mirati  nel 2008 per una scuola elementare di Maniago, una scuola media di Udine, una scuola elementare di Fiume Veneto nel 2012, una scuola media di Udine nel 2012. Quale lo stato di sicurezza antisismica delle nostre scuole? Visto che buona parte del FVG è ad alto rischio sismico, ed il resto del territorio non totalmente immune? 
Marco Barone

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