Grida "Viva Garibaldi" e parte l'inseguimento con la barca a remi a Grado. Arrestato un tedesco. Ma correva l'anno 1908...
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Un fatto di cronaca locale, attirò le attenzioni della Stampa nazionale. Si era a Grado, nel luglio del 1908. Ancora sotto l'Impero Austro Ungarico che determinò il futuro turistico dell'isola del sole. Un tedesco che grida Viva Garibaldi e parte l'inseguimento con la barca a remi per il mare gradese. Così racconta la storia il cronista, con l'enfasi antiaustriaca di quel tempo. Ci scrivono da Trieste. Il caso è avvenuto a Grado, stazione balneare del nostro golfo, retta da gente reazionaria e rugiadosa per eccellenza. Un signore tedesco si era imbarcato sul Timaro per recarsi a Trieste. Dal bordo si divertiva a gettare del soldini a dei ragazzetti che giocavano sulla riva. I ragazzetti ringraziavano in italiano, s'intende, e il tedesco, un giovialone, ricambiò il saluto col grido di: Viva Garibaldi! Non l'avesse mai pronunciato! Una guardia comunale (!) ingiunse al capitano del piroscafo di con segnargli il... sovversivo, ma il capitano rispose che l'ora della partenza era scoccata e che senza ordini dell'Autorità di porto non poteva posticiparne la partenza. E infatti levò i1 ponte e si staccò dalla riva. La guardia, infuriata, si diresse alla Capitaneria e alla Gendarmeria e noleggiata una barca col rinforzo di due gendarmi a forza di remi inseguirono il piroscafo, che infilava lento lento il canale. Lo raggiunsero e l'obbligarono a fermarsi. Il tedesco che aveva gridato: Viva Garibaldi fu arrestato e ricondotto a Grado fra i commenti assai vivaci del pubblico, che giudicarono l'episodio semplicemente grottesco. E' un bel modo per fare la reclame ai bagni di Grado.
mb
fonte:archivio storico la Stampa
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