COP27 in Egitto? Una bestemmia verso l'ambiente e l'ennesimo insulto ai diritti umani
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Dopo i bla,bla,bla di Glasgow ora si rischia di realizzare forse la più grande bestemmia del momento in materia di tutela ambientale e anche diritti umani.
Perchè realizzare COP27 in Egitto altro non significa che questo. La diplomazia egiziana si è mossa da tempo con gli apparati della dittatura di Al Sisi per ottenere questo risultato, che sarebbe un qualcosa di clamoroso a livello di legittimazione politica per una dittatura nata nel 2013 con il colpo di stato che ha causato la caduta dell'unico presidente democraticamente eletto nella storia egiziana, Morsi, che poi verrà fatto morire nelle carceri egiziane.
Quale il senso di COP27 al Cairo? Questo è quanto si chiede con un duro affondo ad esempio il WPost evidenziando che "l'Egitto è il più grande produttore di petrolio in Africa al di fuori dell'organizzazione dei paesi esportatori petroliferi, o OPEC. Nel 2015 gli italiani hanno individuato il più grande deposito del gas offshore mai trovato nel Mediterraneo, e l'Egitto non ha fissato un minimo obiettivo per raggiungere le emissioni di zero, sebbene preveda di aumentare la fornitura di energia elettrica generata da fonti rinnovabili al 20% entro il 2022 e fino al 42% entro il 2035".
Per poi affrontare la questione dei diritti umani, che come è noto vede l'Egitto essere una delle peggiori dittature di questo secolo, l'omicidio di Stato di Giulio e la vicenda di Patrick insegnano molto sul punto. Certo che se l'Occidente
mb
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