C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Cambia l'ambasciatore al Cairo ma non cambiano i rapporti tra Italia ed Egitto. Cooperazione giudiziaria non pervenuta




Si è insediato al Cairo il nuovo ambasciatore italiano, Michele Quaroni. Ha preso il posto del non rimpianto, almeno per coloro che hanno a cuore la verità per Giulio Regeni, di Cantini. I rapporti tra Italia ed Egitto sono oramai normalizzati, al massimo storico forse della loro potenza malgrado un nostro concittadino sia stata vittima dell'omicidio di Stato compiuto dal regime di Al Sisi per il tramite dei propri apparati. Il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif sono i quattro imputati che non si riescono formalmente a reperire, ciò anche se non soprattutto in conseguenza di qualsiasi accordo di cooperazione giudiziaria tra Italia ed Egitto. L'agenzia di notizia egiziana Sada ElBalad ha reso noto che il nove novembre il Dott. Khaled El-Anani, Ministro del Turismo e delle Antichità, ha ricevuto nel suo ufficio presso la sede del ministero a Zamalek, l'ambasciatore italiano al Cairo, Michele Quaroni, e la delegazione che lo accompagnava. Quaroni che ha recentemente assunto l'incarico di ambasciatore al Cairo avvicendandosi con Cantini. Si legge che "Il ministro e l'ambasciatore hanno discusso su come  rafforzare la cooperazione tra i due Paesi in campo turistico e archeologico". All'incontro ha partecipato l'Ambasciatore Plenipotenziario Dalia Abdel Fattah, Supervisore Generale del Dipartimento Generale delle Relazioni Internazionali e degli Accordi presso il Ministero" Ma è necessario riportare per intero il report dell'incontro per farsi una mezza idea di come sia la situazione.
 
 

Si legge, testualmente che "il ministro ha aperto l'incontro dando il benvenuto all'ambasciatore e congratulandosi con lui per aver assunto i compiti del suo nuovo incarico, augurandogli successo e un piacevole soggiorno in Egitto. Ha sottolineato la profondità delle relazioni tra i due Paesi e la cooperazione a cui stanno assistendo in molti campi, tra cui il turismo e le antichità. Da parte sua, l'ambasciatore italiano ha espresso la sua felicità per questo incontro e il suo entusiasmo che il suo incontro con il dottor Khaled El-Anani sia il suo primo incontro ufficiale in Egitto da quando ha assunto le sue funzioni di ambasciatore nel suo paese al Cairo. Ha elogiato gli sforzi compiuti dallo stato egiziano per sostenere il turismo e spingere il movimento turistico verso la destinazione turistica egiziana, oltre a creare un prodotto turistico integrato che includa una serie di diversi modelli e prodotti turistici come il turismo balneare e un prodotto turistico culturale. Il prodotto turistico diversificato consente ai turisti di fruire dei vari siti turistici e archeologici che caratterizzano la destinazione turistica egiziana. L'Ambasciatore italiano ha aggiunto che il prodotto turistico culturale sarà inserito nei programmi turistici degli operatori turistici italiani affinché il turista italiano possa conoscere i vari prodotti turistici della destinazione egiziana e godere delle componenti turistiche che la caratterizzano, oltre a visitare siti archeologici e conoscere l'antica civiltà egizia. L'incontro ha toccato anche la discussione sui meccanismi di cooperazione tra Egitto e Italia, compreso lo scambio di esperienze nel campo del lavoro archeologico e del restauro delle antichità, e la formazione del personale nel settore turistico e archeologico. Comprendeva anche l'organizzazione di workshop nel campo del lavoro turistico per attirare più traffico turistico in Egitto dal mercato italiano  insieme allo scambio di esperienze nel restauro e nella formazione del personale durante i prossimi anni".
 
Insomma, nulla di nuovo sotto il cielo egiziano. E non si può dire di essere presenti neanche innanzi ad una situazione gattopardiana, perchè non è cambiato tutto perchè non cambiasse niente, si sta continuando a dipingere con lo stesso stile, con gli stessi colori, seppur con una mano diversa, lo stesso quadro delle relazioni tra Italia ed Egitto degli anni precedenti. Quelli che hanno sancito la normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi, commesse militari record, ripresa del turismo, degli interscambi commerciali, ma poco o nulla, a parte le ciacole, come si dice dalle parti di Trieste, in materia di cooperazione giudiziaria. Continuando su questa strada è evidente che la giustizia per Giulio diventerà un miraggio.

mb

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